Per tre volte ha dovuto fermarsi e far rientrare la commozione sostenuto e confortato dagli applausi di una Basilica gremita. Con una toccante omelia fra' Rocco Cagnazzo ha salutato, il 17 agosto 2025 durante la Messa delle ore 20, i fedeli della Parrocchia di Santa Caterina d'Alessandria. Ha lasciato così, dopo 17 anni di cui 12 da Parroco, il Convento francescano galatinese per assumere il servizio di Padre Guardiano di quello di Castellaneta.
Con lui si trasferiscono anche fra' Rossano Corsano (va a Leverano come guardiano e direttore dell’infermeria), e fra' Alfonso Così che si sposta a Castellaneta come amministratore parrocchiale.
Ad assumere il servizio di parroco nella comunità galatinese sarà fra' Antonio Giaracuni.
Pubblichiamo il testo integrale della sua omelia e quello dell'abbraccio in forma di saluto con il quale Daniela Vantaggiato, a nome di tutta la comunità parrocchiale, ha stretto fra' Rocco, fra' Rossano e fra' Alfonso.
L'omelia di fra' Rocco Cagnazzo
"Siate forti e coraggiosi……perché il SIGNORE, il tuo Dio, è colui che cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà." (Deuteronomio 31:6)
Carissimi, mentre leggo queste righe di saluto faccio mie queste parole del Dt e cerco di non far prevalere l’emozione in questo momento particolare in cui sono chiamato a lasciare questa porzione del popolo di Dio. Ogni distacco, soprattutto dalle persone che si amano, provoca incertezza, inquietudine, vuoto perché interrompono relazioni umane consolidate nel tempo.
Nel mio cuore c’è un po' di tristezza per la mia partenza ; ma questa tristezza diventa gioia nel momento in cui considero che questa scelta non è frutto di una decisione umana ma di una chiamata da parte del Signore. Il cambiamento deve essere visto come un'opportunità di crescita, sia per me che per la comunità, ci affidiamo alla volontà di Dio.
17 anni fa il 3 settembre del 2008 sono arrivato qui, venivo dall’esperienza di vice parroco a Martina Franca, ricordo ancora quel momento, subito fui accolto benissimo dalla comunità dei frati e dal Parroco di allora fra Massimo.
Entrai in Basilica e rimasi senza fiato, senza parole anche se già la conoscevo. Ero immerso in tanta bellezza, storia - arte e spiritualità. Da li a poco iniziai conoscere i parrocchiani e mi accorsi da subito che c’era un’altra bellezza da scoprire, da curare da custodire nascosta nelle persone che incontravo. I primi i 5 anni sono stati non semplici, in quanto la malattia di mio padre mi faceva essere presente spesso a casa, ma continuavo il mio servizio con i giovani della GIFRA locale e regionale. Esperienza molto bella che mi ha dato tanto. E in questo tempo ho avuto modo di conoscere la vita della parrocchia e della Basilica.
Nel 2013 il cambio importante, il ministro provinciale mi propone di fare il parroco di Santa Caterina. Il Vescovo Mons. Donato Negro Il 28 Agosto celebra la messa d’ingresso.
L’emozione era tanta, un po' la preoccupazione l’incertezza se fosse o meno il posto giusto per me. Mi sentivo un piccolo Geremia e mi dicevo sono giovane non ho esperienza…
Così è iniziato il viaggio meraviglioso con voi e in mezzo a voi, un viaggio fatto di tantissime belle coinvolgenti formative esperienze. Ricordo le grandi feste liturgiche celebrate assieme, della celebrazione del Natale e della sua gioia, della Settimana Santa e della sua profondità spirituale, dei momenti forti della nostra comunità, la via Crucis Vivente, la nostra festa in onore di Santa Caterina, di Sant’Antonio di San Francesco di Sant’Agata della celebrazioni dei sacramenti, l’adorazione eucaristica, le confessioni, l’ascolto, le visite agli ammalati. Un ringraziamento grande ai nostri ammalati. Nel ministero del dolore mi hanno accompagnato e custodito.
Da subito ho amato questa comunità parrocchiale e questa città di Galatina. Siete stati voi che mi avete non solo accompagnato, ma anche formato ad essere pastore di una comunità attraverso il vostro affetto la vostra vicinanza la vostra preparazione e la vostra cultura. Insieme ai frati fra Salvatore, Fra Rossano, fra Alfonso, fra Corrado e fra Tarcisio che in questi ultimi 3 anni sono stati importanti per il cammino della comunità, ringrazio anche tutti i frati che hanno vissuto con me in questi 17 anni e mi sono stati vicini hanno collaborato con me, si sono fidati, che con pazienza mi hanno accettato nella mia povertà. Ringrazio tutti i gruppi parrocchiali: a partire dal consiglio pastorale, l’OFS, L’Azione cattolica, Coro parrocchiale delle 11,00, Coro parrocchiale che anima la messa della sera che mi hanno sopportato, Gruppo famiglia, Gruppo Ministranti, gruppo Caritas, Gruppo catechiste, gruppo del Rosario, Ministri Straordinari della Comunione tutti i ragazzi che hanno frequentato la catechesi e le loro famiglie, Gruppo volontari della Basilica, Gruppo Comitato feste, le confraternite di San Luigi e San Rocco. E ringrazio e prego per coloro che in questi anni ci hanno lasciato dopo aver dato la vita per la nostra parrocchia.
Chiedo scusa poi a chi non si è sentito valorizzato, a chi non è stato coinvolto come avrebbe voluto, a chi si è allontanato a causa di qualche mia parola inopportuna, a chi non sono riuscito ad accostare come avrebbe magari desiderato.
Per me non è facile lasciarvi, ma continuo a fidarmi del Signore: Lui sa quale è il nostro vero bene. Poi ringrazio anche le autorità civili e militari con cui ho instaurato un rapporto di fiducia e collaborazione per il bene della parrocchia e della città di Galatina insieme alle associazioni presenti sul territorio.
C’è una frase di Matteo 19:29 che mi accompagna sempre e nella mia vita ne faccio esperienza: "Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi, a motivo del mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna."
Ecco io ho trovato in tutti voi fratelli, sorelle, padri , madri, amici, confidenti . La distanza che ci separerà è relativa perché gli affetti le relazioni vere e sincere non si rompono mai e durano per tutta la vita.
Grazie comunità parrocchiale di Santa Caterina, grazie città di Galatina, avrete sempre un posto speciale nel mio cuore e spero che sia solo un arrivederci perché le occasioni d’incontro sono sicuro non mancheranno.
Con il cuore colmo di commozione vi chiedo di continuare a pregare per me, come io continuerò a pregare per ciascuno di voi… l’ho sempre fatto. Di una cosa sono certo: ci siamo voluti bene.
Auguro al nuovo parroco fra Antonio e alla nuova fraternità un proficuo lavoro pastorale, auguro di essere sempre i frati tra la gente. E auguro di ricevere tutto quello che io ho ricevuto in questi anni da tutti voi. Il Signore vi benedica e sappiate che come sono state aperte le vostre porte per me in questi anni così quella porta del convento di Castellaneta dove andrò a vivere sarà sempre spalancata per ciascuno di voi. Vi abbraccio tutti, il Signore vi benedica e vi renda merito per tutto quello che avete fatto per me. Grazie grazie grazie
Il saluto di Daniela Vantaggiato a nome della Comunità parrocchiale
Carissimo fra Rocco,
è con gioia che tutta la comunità parrocchiale ti rivolge un pensiero di ringraziamento insieme all’augurio di grandi cose che il Signore saprà fare con te.
Non è facile perché da subito la mente e il cuore si velano di tristezza - tutti noi avvertiamo questo momento come un distacco e una perdita - pure in te sacerdote e frate francescano abbiamo sentito e sentiamo tutta la cura della Chiesa madre e maestra di vita: da sacerdote sei stato attento custode della sacralità del rito, - non c’è stata mai celebrazione frettolosa e sciatta, quanti gli appuntamenti dal forte valore spirituale! – ci hai educati a gustare l’adorazione, ci hai messi a tu per tu col mistero incarnato, ci hai accompagnati nella riscoperta del nostro sacerdozio universale, sì insieme più volte abbiamo celebrato! Ma la tua voce e il tuo canto hanno reso le nostre liturgie un canto di lode al Signore!
Sì sacerdote e frate francescano! Vorremmo riuscire stasera a riportarti le tante parole che ci sono state consegnate e che dicono quello che sei per noi, vorremmo dare voce alla riconoscenza e alla gratitudine di tutti. Vorremmo essere strumento di restituzione.
Ci siamo da te sentiti sempre accolti, amati, guidati.
Con la tua costante e disinteressata presenza hai edificato la comunità, paziente e attento nell’ascolto sei entrato con delicatezza e rispetto nelle nostre coscienze bisognose di luce, di verità; con la tua discreta disponibilità ti sei posto come un padre che sa prendersi cura del bene dei suoi figli. Eppure ti abbiamo avuto con noi giovanissimo e per alcuni versi siamo cresciuti insieme.
Ognuno di noi si è scoperto ricchezza per l’altro, e a chi si è messo al servizio hai risposto sempre grato a ciascuno per quello che poteva dare condividendo iniziative, esperienze, proposte in atteggiamento costante di profonda umiltà e valutandone la positiva ricaduta sulla comunità. Da questo atteggiamento sono nate risposte nuove così come hai saputo confermare quanto di buono e bello la comunità ha da sempre avuto. Hai costruito armonia, sei stato strumento di dialogo.
In un contesto particolare qual è la nostra Parrocchia, hai saputo conciliare con equilibrio la cura della Pastorale nei suoi vari ambiti: Liturgia, Catechesi e Carità e la gestione della Basilica che, con la presenza dei numerosi turisti, impegna e richiama ad una costante attenzione, avvalendoti dell'aiuto dei tanti volontari che hanno assicurato una presenza assidua. Hai accompagnato una vera transizione nella sua fruizione: hai custodito ed aperto, insieme ai tuoi confratelli, il bene prezioso che è la nostra chiesa di Santa Caterina, oggi in essa è possibile accogliere tutti i linguaggi dell’arte che contribuiscono a rendere lode all’Altissimo, onnipotente Dio, oggi con essa e i suoi magnifici affreschi è possibile animare una catechesi perfetta.
Non si possono tacere le sacre rappresentazioni prodotte all’interno oltre all’ospitalità di eventi culturali proposti dall’esterno. Hai saputo collaborare efficacemente con le istituzioni: forte è finalmente il legame con Assisi e con la Basilica assisiate siglato nel patto di amicizia nel quale noi tutti crediamo.
La fiducia in te riposta dal Vescovo nell’indicarti come parroco ha prodotto grande frutto, pure tutto questo è stato possibile grazie alla comunità dei frati che ti hanno scelto e affiancato, grazie, in particolare, alla tua famiglia religiosa di Galatina per questo e di questo ringraziamo tutti i frati dal guardiano di oggi fra Salvatore a tutti coloro che lo hanno preceduto, di questo ringraziamo i frati che restano e quelli che andranno via, e ci mancheranno, ed oggi pensiamo a voi fra Rossano e a fra Alfonso,
Cari fra Rossano e fra Alfonso, vi ringraziamo per il vostro servizio tra noi, ci mancherà la vostra vicinanza – pensiamo a te fra Alfonso e alla via della bellezza oltre alla dedizione per i giovani, e pensiamo a te fra Rossano e all’amore per la catechesi e per la Parola con un respiro ecumenico – a voi il nostro ringraziamento e il nostro augurio di un cammino ricco di santità!
Povertà, castità e obbedienza, dicono nel cingolo francescano il senso ed indicano la via, i sandali offrono al passo del pellegrino la speditezza in ogni momento, il Tau dice la dimensione orizzontale e verticale del loro e del nostro essere nella linea di orizzonte che sempre tiene in relazione il cielo alla terra e la terra al cielo. Sempre e solo pellegrini che venendo da Dio portano con sé la nostalgia del Paradiso, di quel Dio al quale sperano di ritornare dopo il pellegrinaggio terreno.
Caro fra Rocco continua a far sentire amati tutti quelli che incontrerai, alimenta nel silenzio e nella concretezza l’amore preferenziale per i poveri, canta sempre alla vita e che la Vergine Maria e Santa Caterina custodiscano la tua vocazione. Grazie fra Rocco portaci nel cuore come noi ti porteremo nel nostro. Il Signore ti dia Pace! Il Signore sia la nostra pace! Amen!
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