Il dibattito sul caso Zaki è acceso. Qualche giorno fa l’Amministrazione Comunale di Galatina si è schierata "al fianco di Amnesty International e della sua battaglia per la “Verità per Giulio Regeni” e per la “Libertà per Patrick Zaki”. La Giunta Comunale ha, infatti, deliberato l’adesione alla campagna promossa dall’associazione che si batte per i diritti umani e per un impegno perentorio perché sia fatta luce finalmente sulla vicenda del nostro connazionale Giulio Regeni e perché sia liberato l’altro nostro connazionale Patrick Zaki. Patrick Zaki, attivista, ricercatore e studente all’Università di Bologna, è imprigionato dal 7 febbraio 2020 in Egitto con una detenzione arbitraria, destino comune, purtroppo, a tantissimi altri prigionieri politici, con l’accusa di minaccia alla pubblica sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propagande per il terrorismo. Il lavoro di Zaki è, in realtà, quello di informare e denunciare tutte le violazioni dei diritti umani. Giulio Regeni era un ricercatore presso l’Università di Cambridge e si trovava in Egitto per una ricerca sui sindacati indipendenti in Egitto. Venne ritrovato senza vita il 3 febbraio 2016, dopo qualche giorno dalla sua sparizione, anche questo iter comune a tanti egiziani.
Galatina, dunque, aderisce convintamente alla campagna di sensibilizzazione perché venga fatta luce e perché i nostri due connazionali abbiano verità e libertà. Affinché non si reprima con la violenza un diritto che tutti gli uomini hanno, ovvero quello di informare, criticare e denunciare".
Il PD di Galatina ha diffuso ieri un comunicato in cui spinge per la concessione della cittadinanza onoraria allo studente egiziano:
"Il Partito Democratico plaude all’iniziativa del Comune di adesione alla campagna promossa da Amnesty International per la “Verità per Giulio Regeni” e per la “Libertà per Patrick Zaki”. Così come apprezza lo striscione esposto al balcone della sede comunale, con il quale si comunica alla cittadinanza questa importante decisione, un contributo concreto affinché, finalmente, sia fatta luce sulla morte dello studente italiano e liberato il ricercatore dell’Università di Bologna. A nostro giudizio, anche se lodevole, la sola iniziativa non porterà a risultati immediati senza una pressione più concreta della pubblica opinione e delle istituzioni. Il 14 aprile, il Senato con 208 voti favorevoli, nessun contrario e 33 astenuti, i senatori di Fratelli d’Italia, ha approvato la mozione del Pd e di altri partiti che impegna il governo ad attivarsi per conferire a Zaki la cittadinanza italiana e a sollecitare la sua liberazione da oltre 440 giorni in carcere in Egitto. La mozione è stata sostenuta dalla Senatrice Liliana Segre ed era accompagnata da oltre 200.000 firme di cittadini, che l’hanno sottoscritta tramite la piattaforma nazionale. La richiesta di concedere la cittadinanza italiana si inserisce nell’iniziativa più generale delle “100 città con Patrick”, ideata da Go Fair, un’organizzazione no-profit, che sta raccogliendo numerose adesioni in diversi comuni, da piccoli paesi ad alcune delle più importanti città italiane. L’8 aprile, il PD, con una lettera indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e a tutti i Consiglieri comunali, ha chiesto che a Patrick Zaki sia conferita la cittadinanza onoraria. Alla missiva non è pervenuto alcun riscontro. Si ribadisce, pertanto, la necessità di operare uniti per la liberazione del ricercatore egiziano, convocando l’assise cittadina e adottando l’atto deliberativo per tale riconoscimento".
"Il 'Caso Zaky' un monumento alla demenza"?
Giovanni Negri, ex-segretario del Partito Radicale e giornalista del Sole 24 Ore, il 15 Aprile 2021, ha scritto sulla sua pagina facebook queto intervento:
"Il “Caso Zaky” è stato trasformato in un Monumento alla Demenza , una cialtronata demagogica che non giova a nessuno e fa danno a tutti : a Zaky medesimo, all’Italia, all’Egitto . Il top dell’idiozia è stato raggiunto ieri dal Senato italiano che vota un ordine del giorno per “la cittadinanza italiana a Zaky” creando un precedente grazie al quale l’ Italia si autoproclama Paese dei Puffi e Giudice mondiale dei Diritti Umani . Una Alice nel Paese delle Meraviglie che elargisce il diritto di cittadinanza a centinaia e centinaia di milioni di donne e uomini che patiscono violazioni dei diritti umani ben più gravi e vergognose di quelle denunciate per il caso Zaky, stando comodamente seduta sui contratti miliardari di forniture di armi , di mine antiuomo , di tonnellate di merci e prodotti compravenduti con i regimi oppressori dei diritti umani dei neo-cittadini italiani. Solo l’inesistenza di una Destra Storica e il penoso degrado intellettuale di una Sinistra ridotta a Letta potevano produrre una vicenda sulla quale ci sarebbe da ridere , se non ci fosse da piangere".