Aveva la battuta simpatica del toscano di Prato, dove era nato, e lo sguardo misurato del veneto di Vicenza che lo aveva adottato e lanciato nel calcio. Come pochi aveva unito questo Paese, fatto di insopportabili Guelfi e Ghibellini, facendoci vivere momenti indimenticabili di vera gioia e di orgoglio di Patria. E io avevo dato concretezza a quella felicità dando un secondo nome a mia figlia aggiungendo Azzurra ad Alessandra.
Quando dopo alcuni anni ho avuto la possibilità di conoscerlo di persona e di chiacchierare con lui, ho scoperto anche il suo garbo, la sua quasi timidezza nel far conoscere una grande competenza sportiva non urlata non sottolineata ma autentica e appassionata perché vissuta fino in fondo.
Tanti infortuni gli avevano indebolito le ginocchia e, forse anche per questo, non aveva continuato a vivere da protagonista sui campi dopo aver smesso di giocare. Ma, amico carissimo di Enrico Varriale, era tornato a parlarci di calcio in tv. Bravo, intelligente, amato. Ci ha fatto sognare facendoci vivere da Campioni del mondo, nel 1982, momenti indimenticabili. Vorremmo in tutti i campi e ogni giorno Italiani così.
Ciao Pablito, “che la terra ti sia lieve”.
Paolo Rossi, ex calciatore e campione del mondo con l'Italia nel 1982 in Spagna è morto all'età di 64 anni.
Ciao Pablito, “che la terra ti sia lieve”
Il commosso ricordo di Paolo Rossi nelle parole di Antonio Aloisi che ebbe la fortuna di conoscerlo
