Accorgersi. E ricordare.

I cento anni di Maria Giuseppa De Paolis Bello

Accorgersi. E ricordare.

"Sensibile, non sensuale. La differenza è sostanziale". Prende una piega insolita, quasi da circolo letterario, il momento di festa in casa Bello, per il compimento dei 100 anni della signora Maria Giuseppa De Paolis. È a lei che suo figlio, don Salvatore, dedica dei versi dolci, malinconici e leggeri, come la piuma che, tra endecasillabi e settenari, si adagia sulla sua mano. È nella memoria e nel ricordo che elogia la figura della donna, madre, figlia, moglie, amica. Il riferimento alla Maddalena, che si piega ai piedi di Gesù, è lo spunto per un'esaltazione delicata della sensibilità femminile, ben lontana da malizie che sporcano il candore di cui si dovrebbe far portavoce fin dal grembo.
Gli auguri al "suo arido labbro sorgiva d'amore" invitano all'attenzione. "Impariamo ad accorgerci - dice don Salvatore rivolgendosi in particolare al sindaco di Galatina, Cosimo Montagna, che ha donato personalmente alla signora Maria Giuseppa una targa di buon augurio - onoriamo le personalità del nostro territorio che fanno poesia, che non raccontano la realtà, ma nella realtà si immergono". E nel cammino della mente al passato, agli amici di ieri, alle ricchezze donate all'oggi, la commozione è appena trattenuta. Nessuna vergogna per "la rugiada che dai miei occhi sbrina".