Vorrei che tu fossi il mio “tipo giusto”

Vorrei che tu fossi il mio “tipo giusto”

Proprio così, non sai quanto vorrei che tu fossi il mio “tipo giusto”. Non sai quanti sono alla ricerca del proprio. Perchè funziona così: arriva una grave malattia (leucemia, linfomi, mieloma, talassemia, immunodeficienze, disordini congeniti) e pone la tua vita nelle mani di quel “tipo giusto”. Serve pazienza, tanta attesa accompagnata dalla speranza che quel tuo “tipo giusto” possa compiere quel gesto: la tipizzazione. È necessario sottoporsi a un normale prelievo di sangue, anche non a digiuno. Non occorre impegnativa medica: è sufficiente presentarsi presso il laboratorio che effettua il prelievo con la tessera sanitaria. Dopo il colloquio informativo e la firma di specifici moduli, i risultati della tipizzazione HLA (dati genetici indispensabili al trapianto) vengono inseriti nel Registro nazionale (collegato a quelli di tutto il mondo) dei potenziali donatori di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche. La compatibilità tra paziente e donatore si verifica una volta su quattro nell’ambito familiare ma diventa rara - circa 1 su 100.000 - tra individui non consanguinei. Sii grato alla vita: se godi di buona salute e hai un’età tra i 18 e i 36 anni non compiuti, con un peso corporeo superiore ai 50 chili, candidati come donatore. La tua disponibilità resta valida sino al raggiungimento dei 55 anni. Se non l’hai ancora fatto, pensaci. Diventa il “tipo giusto” di qualcuno, basta poco ma vale tanto.