Gentile Direttore, torno a scriverLe sull’argomento “Atto aziendale” che la ASL Lecce è in procinto di approvare per ridisegnare l’organizzazione sanitaria salentina e che coinvolge, tra gli altri, anche l’Ospedale di Galatina.
Rileggendo il redazionale da voi pubblicato il 30 ottobre 2025 ritengo che per una più completa informazione è necessario puntualizzare che l’Atto Aziendale è un documento di programmazione futura che sicuramente non va ad incidere nell’immediato, quindi oggi non c’è da salvare questo o quel reparto, men che meno il Punto Nascita a Galatina, ma impedire che si creino i presupposti affinché nei mesi o negli anni futuri ciò possa avvenire.
Nessuno ha mai detto che esiste nell’immediato la possibilità di chiudere i reparti su citati (sotto elezioni sarebbe un suicidio politico) ma approvare quell’atto aziendale vuol dire dare indicazioni precise alla nuova giunta regionale per la prossima revisione del piano di riorganizzazione ospedaliera (giungo/luglio 2026).
La trasformazione dei reparti in Unità Semplici a Valenza Dipartimentale li inserisce in una così detta organizzazione “orizzontale” ovvero gli toglie autonomia, senza la guida di un Primario, e li rende precari con destino legato alle esigenze delle Unità Operative Complesse degli altri Ospedali.
In un futuro, se l’atto verrà approvato così come proposto, il Punto Nascita di Galatina potrebbe essere chiuso ed accorpato ad un reparto degli Ospedali classificati di Primo Livello (Scorrano o Gallipoli) per carenza di personale e potrebbe avvenire con una semplice disposizione del capo Dipartimento Materno Infantile, ruolo oggi ricoperto dal Primario di Pediatria dell’Ospedale di Scorrano, senza che nessuno possa batter ciglio.
E’ questa la “spada di Damocle” che si va a porre sulla testa dell’Ospedale. Nel resoconto della Conferenza dei Sindaci l’ASL Lecce ci informa che “Nel corso del confronto sulla proposta di Atto Aziendale della ASL Lecce, è stato inoltre ribadito che non sono previsti tagli né riduzioni di servizi negli ospedali di Galatina e Casarano. La rete ospedaliera della ASL Lecce, come confermato, risponde alla programmazione regionale e prevede la continuità operativa delle unità di Nefrologia-Dialisi e Cardiologia a Casarano, e di Radiologia e Punto nascita a Galatina, in linea con l’Atto aziendale trasmesso alla Regione Puglia.”
In perfetto burocratese, mentre indichiamo la luna ci invitano a guardare il dito. Nello schema riassuntivo che ho allegato nel mio precedente intervento si evince che per il Santa Caterina Novella si programmano solo 4 Unità Complesse (Malattie Infettive, Medicina, Nefrologia e Pronto Soccorso), solo 1 Unità Semplice (Lungodegenza incardinata nel reparto di Medicina) e 7 Unità Semplici a valenza Dipartimentale (Ostetricia-Ginecologia, Pediatria, Anestesia e Rianimazione, Laboratorio Analisi, Radiologia, Farmacia e Riabilitazione).
Con sole 3 Unità Complesse attive, se escludiamo il pronto Soccorso la cui presenza andrebbe spiegata insieme a come si pensa possa essere “attrattivo” per i giovani medici vista l’assenza di ogni reparto dell’emergenza urgenza alle spalle, nessuna struttura dovrebbe aver più titolo per essere classificata come “Ospedale”.
Se facciamo un raffronto con le altre due strutture classificate oggi di “Base” oltre all’Ospedale di Galatina possiamo verificare che per l’Ospedale di Casarano si prevedono 7 Unità Complesse + il PS e per l’Ospedale di Copertino 5 Unità Complesse + PS.
Tutto ciò non è sufficiente a far comprendere in che direzione si sta andando ?
Rinnovo allora l’invito alla politica protempore che amministra la città e a quella che si sta candidando a rappresentare un’intera comunità ad evitare quel che in gergo calcistico si definisce “melina a centro campo” per prendere pubblicamente posizione, esponendosi in prima persona, perché delegare non vuol dire essere esentati poi dalle proprie responsabilità o da un infausto fallimento, seppur condiviso.
Ospedale di Galatina: "non guardare al presente ma comprendere il futuro"
"La trasformazione dei reparti in Unità Semplici a Valenza Dipartimentale li rende precari con destino legato alle esigenze delle Unità Operative Complesse degli altri Ospedali." "Rinnovo l’invito alla politica ad evitare la melina a centrocampo"