Gentile direttore, rispondo al Sig. Iacovelli che ha scelto di vivere in Città e che sarei lieto di conoscere. Per questo, direttore, qualora fosse richiesto, non esiti di comunicare tutti i miei recapiti. Ho puntualmente condiviso con il Comando di Polizia Locale le osservazioni più critiche e delle quali, già in fase preliminare, contesto il sotteso convincimento di consentita illegalità.
In questo momento storico, approfittando delle norme nazionali, sono innumerevoli i privati che intervengono per il recupero delle facciate dei propri stabili. Il continuo sorgere di impalcati determina una crescente occupazione del suolo pubblico ed i disagi, in alcune situazioni, certamente non mancano. Anche l’occupazione, per ragione di sicurezza di cantiere, di stalli liberi da ingombri e destinati alla sosta crea disagio. Vero è che i cantieri sono funzionali al generale decoro delle facciate e quindi alla riqualificazione di tutta l’area.
Non sono mancati, come è puntualmente documentabile, interventi sanzionatori per mancato rispetto delle norme dettate dai regolamenti comunali e la Polizia Locale ha predisposto interventi potenziati a riguardo.
I tavolini e le sedie, che non solo il sig. Iacovelli nota, sono collocati all’interno di dehors autorizzati, anche con deroga alla superficie ordinariamente occupata, e con esenzione dal pagamento del suolo pubblico secondo le vigenti norme dettate dalla emergenza sanitaria in corso. Casi isolati vengono sanzionati, ma la sanzione ovviamente non è resa pubblica come diversamente resta pubblico il degrado che la impone.
Mi permetto di osservare su questo punto come, in una situazione economicamente difficile, assolutamente critica per molte tipologie commerciali, la possibilità di usufruire di maggiore spazio abbia permesso alle attività di lavorare meglio e di recuperare parte dei disagi avuti. Concordo comunque sul fatto che “l’invasività “ delle occupazioni può alterare la generale percezione di equilibrio e bellezza a cui siamo abituati. Esiste però un principio di equità nella concessione delle stesse autorizzazioni che, nelle condizioni eccezionali in cui viviamo, ci costringe a sacrificare le considerazioni su l’equilibrio generale degli spazi utilizzati.
In relazione al parcheggio osservo che la questione è spesso soggetta a critiche, non sempre strumentali. L’inibizione al traffico dell’area di Piazza San Pietro è la direzione irreversibile che la Città dovrà seguire. C’è un punto di equilibrio tra la tutela della piazza in quanto tale e la volontà di non contribuire a sacrificare, soprattutto nei mesi invernali, un movimento, una utenza che più per ragioni culturali e di abitudine che per necessità, utilizza piazza San Pietro ed in genere il centro storico per “avvicinarsi” alle attività commerciali.
In tutta sincerità il periodo pandemico ha contribuito a rallentare ogni tipo di programmazione ed intervento. Dotare tutti i varchi al centro storico delle telecamere di rilevamento costituisce però la più evidente volontà di utilizzare tutti gli strumenti utili ad alleggerire la presenza di automezzi. Vivere in continua emergenza non rende serene le scelte e spesso inopportune le forzature.
E’ bene essere critici e dare il miglior contributo a che si faccia meglio. Nel farmi carico di ogni considerazione mi piace riportare il giudizio positivo espresso dai tanti turisti che hanno affollato la nostra Città nei mesi scorsi. Occhi che hanno visto e pensieri lasciati su quaderni a disposizione di chiunque intendesse accertarsene.
Nico Mauro
Assessore al centro storico e Polizia Locale
"Disgustato dalla sciatteria e dall’incuria presenti nel Centro Storico di Galatina"