Era la sede della squadra di calcio del Rione Italia, ed era una sola stanza neanche 4x4, isolata in mezzo al buio pesto e ai bordi della cava, ora chiusa, davanti al campo sportivo. Non c’era nessuna costruzione nei paraggi e non era fornita neanche da luce elettrica. Le nostre riunioni per la discussione della tattica, dei moduli e dei ruoli, le facevamo al lume di candela. Avevamo comprato con enormi sacrifici 10 completi di calcio tutti uguali, tutti a righe, il completo del “portiere”, il mio, l’avevo scelto io, tutto nero, calzettoni bianchi e colletto della maglia bianco.