Oggi sabato 17 giugno, alle ore 19:00, nel Salone dell’ex Palazzo Vescovile di Gallipoli, avrà luogo la presentazione del libro “Dialogo con Teresa” della nostra concittadina, la poetessa Maria Rita Bozzetti, testo edito dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2021, con la Prefazione del Cardinale Marcello Semeraro, l'Introduzione di Vincenzo Guarracino, una Nota di Madre Benedetta Grasso e la Postfazione di Don Carmelo Mezzasalma. Interverranno l’avv. Tony Piteo, vicesindaco del Comune di Gallipoli, don Salvatore Leopizzi, parroco della Chiesa di Sant’Antonio, don Pietro De Santis, parroco della Cattedrale di S. Agata, il Maestro Luigi Solidoro e il dr. Gianfranco Catone, quale voce recitante. Si giunge a questo appuntamento dopo che l’autrice ha presentato nei giorni 8 e 9 giugno il suo lavoro nel Seminario di approfondimento “Santa Teresa di Lisieux, paradigma di santità moderna?”, organizzato dall’Istituto di Spiritualità Teresianum della Pontificia Facoltà Teologica, dedicato al tema della santità alla luce dell’esperienza di Teresa di Gesù Bambino, in questo 2023 in cui si celebrano il 150° anniversario della sua nascita (2 gennaio 1873) e i 100 anni dalla sua beatificazione (29 aprile 1923). Quale la specificità, l’originalità del testo? E’ un prezioso volume che ha origine dalla “spirituale sorellanza” di una donna d’oggi, la nostra Maria Rita, “immersa nella vita”, dalla sua ispirazione lirica e dal su vivo fervore religioso, e i ‘Manoscritti autobiografici’, più noti come ‘Storia di un’anima’, di Teresa di Lisieux: monaca carmelitana francese morta di tubercolosi a 24 anni nel 1897 al termine di una vita vissuta con incandescente passione mistica, poi proclamata santa da Papa Pio XI nel 1925 e “Dottore della Chiesa” nel 1997 da Papa Giovanni Paolo II. Questo dialogo si sostanzia come “sorellanza dialogica” per il fatto che, come afferma Vincenzo Guarracino, le protagoniste appaiono avere in comune alcuni elementi fondamentali quali “il dolore, l’ansia di trascendente e assoluto”, da cui si sviluppa, come indica il cardinale Semeraro un “botta e risposta” o “tic toc agile e suggestivo”, che “costituisce l’originalità singolare del volume.” In questo testo “bifronte”, emerge ancora una volta la forza creatrice della parola poetica di Maria Rita Bozzetti, grazie alla quale riesce a penetrare nel "laboratorio" interiore di santa Teresa di Gesù Bambino, “rivelandone la luce della sua evangelica piccolezza che la rende grande nell'Amore.” Per Maria Rita, infatti, “l’arte, in particolare la poesia, è in qualche modo un riflesso dell’infinita creatività divina che è capace di svelare i nessi, spesso nascosti, delle realtà, per cui nelle cose della terra si può già assaporare il cielo. Sollevando il velo della banalità, tutto appare allora intessuto nell’amore che è il cuore della vita: e questa è bellezza”.
Concludiamo con un riferimento all’Amore come vissuto nell’esperienza autobiografica della santa carmelitana e rivissuto con altrettanta intensità di fede e di spiritualità dalla nostra poetessa.
Teresa di Lisieux Capitolo 74 – 255 – “Oh, faro luminoso dell’amore, so come arrivare a te, ho trovato il segreto per impadronirmi della tua fiamma! … e l’Amore mi ha scelta per olocausto, me, creatura debole e imperfetta … affinché l’amore sia soddisfatto pienamente, bisogna che si abbassi fino al niente, per trasformare in fuoco questo niente … ”
Maria Rita Bozzetti
AMORE
Ma per amare occorre essere piccoli/ trafitti, perdenti, sottomessi,/ servitori umili silenziosi,/ senza icone o gruppi di appartenenza,/ servi anonimi che di amore si nutrono,// l’amore sceglie l’olocausto di Teresa/ e nel niente che resta nasce un fuoco che arde.// Amare è farsi nelle trame di Dio/ pedine spostabili, obbedienti,/ quasi amorfe per assumere forma/ dalla vita scelta, un’atrofia di desideri/ che trasformi l’essere/ un Angelo di Dio in azione.
Mario Graziuso