"Belli Ciao", Francesca Antonaci (Gegia) torna al cinema con Pio e Amedeo

Il film, diretto da Gennaro Nunziante, il regista di Checco Zalone, uscirà a Capodanno in tutte le sale cinematografiche. I ricordi dell'infanzia felice a Galatina con il fratello Antonio

"Belli Ciao", Francesca Antonaci (Gegia) torna al cinema con Pio e Amedeo

C’è molta attesa per “Belli Ciao”, il nuovo film con Pio e Amedeo diretto da Gennaro Nunziante, il regista dei quattro film che hanno reso famoso Luca Medici (Checco Zalone). La pellicola sarà in tutte le sale cinematografiche a Capodanno e a Galatina la curiosità va crescendo più che nel resto d’Italia perché ad interpretare il ruolo della mamma di Pio è stata chiamata Francesca Carmela Antonaci (62 anni), più conosciuta dal grande pubblico come Gegia, orgogliosamente galatinese.
Il film riprende l’eterno dilemma di ogni giovane nato al Sud: tentare di realizzarsi nella propria terra o andare al Nord? Pio e Amedeo sono due amici inseparabili e lo rimangono fino alla Maturità. Conseguito il diploma si separano. Pio parte per Milano dove spera di diventare un mago della finanza. Amedeo ha la passione della Medicina e rimane al Sud dove finisce per fare il venditore di articoli sanitari mentre con il Sindaco del suo paese tenta di fermare l’esodo dei giovani verso il Nord.
Per farlo occorrerebbe un grande investimento e qui torna in ballo Pio ormai ricco e realizzato. I due vecchi amici si rincontrano ma su fronti opposti. Sembrano però avere un obbiettivo comune: dimostrare che il loro paese non è solo un luogo per vecchi. Sarà il film a svelare se ci riusciranno.
Il ruolo di Francesca Antonaci è quello di una mamma meridionale attaccata al figlio ma sempre ironica e capace di sognare con lui.
Due lauree, conseguite all'Università La Sapienza di Roma (Lettere e Psicologia), una carriera televisiva e cinematografica alle spalle, torna al cinema con l’entusiasmo di una debuttante.
Com’è stato recitare con Nunziante?
“E’ stato come tornare al passato quando c’erano Dino Risi, Monicelli, i grandi registi del cinema italiano comico e si recitava quasi improvvisando. All’inizio era un po’ distaccato poi ci siamo “acchiappati”. Ha capito che io sono una comica (in Italia comiche così non ci sono tante) e mi diceva le battute in più da fare direttamente sul set e vedevamo se la troupe rideva.
All’inizio era un po’ guardingo ma poi si è lasciato andare e mi ha fatto fare molto di più di quello che c’era sul copione. Infatti nei titoli di coda ha voluto che si scrivesse ’con la partecipazione di Francesca Antonaci’. Ha preferito il mio nome a Gegia, quasi che volesse rilanciarmi un po’ e questo mi ha fatto molto piacere".  
Con Pio D'Antini, Amedeo Grieco e gli altri attori del cast (Lorena Cacciatore, Rosa Diletta Rossi, Nicasio Catanese e Giorgio Colangeli) è nata la complicità e il divertimento che si intuiscono dalle fotografie di scena?
"Si certamente. Continuiamo a sentirci e siamo in contatto come vecchi amici".  
Che cosa ti aspetti da Belli Ciao?
“Che la gente si diverta molto e che dica ‘però forte’. Questa è una mamma che all’inizio doveva essere attaccata al figlio ma poi ci siamo divertiti a farla staccare dal 'pargolo'.  Io lo tratto male perché lui mi porta alla casa di riposo a Milano e Amedeo, invece, ci viene a riprendere e ci porta a casa sua dove c’è la fidanzata milanese che non ci vuole perché siamo dei terroni. È una mamma che parla in foggiano e vuole più bene ad Amedeo".
Tu sei una meridionale che non è andata al Nord ma al Centro (Roma) senza mai scordarti di Galatina a cui sei rimasta fortemente legata. Che cosa ti dà oggi la tua città natale?
“Si mi sono trasferita a Roma per studiare ma sono andata anche a Milano ed ho lavorato a Cologno Monzese quando ancora non c’era Canale 5. Da quando non ci sono più mamma e papà Galatina mi dà tanto dolore (anche oggi ho pianto). Prima per Natale venivo, grandi feste. Era anche uno stacco dalla vita frenetica per stare con i miei genitori.
Della mia città ricordo tutto. Mi viene in mente quando andavo con mio fratello (Antonio, il medico di medicina generale, ndr)presi per mano a fare il giro dei nonni. Che amore che era tenere per mano quel bambino piccolo! Che tenerezza!
Guardo la mia città natale e piango, la penso e piango. Appena mi sarà passato questo attimo di depressione tornerò sempre ma quest’anno sento di non farcela”. 

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