“Vediamo da che pulpito viene la predica”

Chi c'è dietro la firma "Partito Democratico Circolo di Galatina"?

“Vediamo da che pulpito viene la predica”

Gentile direttore, le scrivo perché, da cittadino galatinese, da qualche tempo leggo sui vari mezzi di comunicazione locale e quindi anche sul suo giornale online, articoli, comunicati ed esternazioni che riportano la firma di “PARTITO DEMOCRATICO circolo di Galatina” i cui contenuti esplicitamente denigranti e tendenziosi nei confronti dell’attuale Amministrazione sembrano focalizzati esclusivamente a far percepire alla cittadinanza la propria presenza o, ancor meglio, far dimenticare la propria assenza politica, anziché essere delle vere e proprie critiche costruttive mosse nell’interesse dei cittadini.
La sistematica cadenza e il costante tenore di “bacchettatore seriale” su tematiche spesso populiste e non di rado banali, mi ha portato, da cittadino interessato alle dinamiche politiche della mia città, a volerne capire di più spingendomi a effettuare una breve ricostruzione e una semplificata panoramica sull’eterea identità dell’autore di tali sollecitazioni al solo fine di coglierne l’autorevolezza e la titolarità (per dirla in parole semplici…. “vediamo da che pulpito viene la predica” ).
Ho cercato tra i componenti del Consiglio Comunale per capire perché le istanze riportate nei vari comunicati del Partito Democratico Circolo di Galatina non fossero oggetto di interrogazioni o attività da parte di qualche esponente politico in consiglio e francamente di esponenti del PD non ne ho trovato traccia.
 O meglio, qualche traccia l’ho trovata, il candidato sindaco per il PD alle ultime amministrative, l’attuale consigliera Carrozzini disconosciuta poi dal medesimo gruppo politico e dal suo segretario Coccioli poco dopo la tornata elettorale, autodecretando, con tale azione strategica, l’assoluta assenza di quell’area politica dalla vita amministrativa della città. Bho! Eppure nei comunicati leggo critiche e ricette per gestire al meglio la cosa pubblica quasi come se provenissero da una fonte autorevole.
Assisto a enunciazioni fatte di assenza di lungimiranza politica, inconcretezza e mancanza di VISIONE, per poi scoprire che provengono dallo stesso partito che oggi risulta commissariato, perché orfano del proprio segretario, dimissionario per improvviso cambio di “Visione”.
Il fatto che mi ha disorientato, gentile direttore, e che mi ha portato a scrivere per chiederle pubblicamente di correggermi se la ricostruzione dovesse risultare sbagliata, è che mi è capitato di leggere addirittura la rivendicazione da parte del Partito Democratico circolo di Galatina dell’importante “bottino di risorse economiche” lasciate in eredità ai suoi successori dalle precedenti amministrazioni a guida PD.
È evidente a tutti che questa affermazione sia stata sicuramente una scivolata verso la satira politica e che l’unica reale eredità lasciata da quella compagine politica ai galatinesi sia stata l’instabilità, l’incapacità di portare a termine un mandato e la consegna della città in dissesto finanziario a un COMMISSARIAMENTO non certo favorevole ai galatinesi.
In ultimo, vorrei approfittare del suo mezzo di comunicazione per chiedere pubblicamente al Circolo PD di Galatina se fosse possibile uscire dall’astrattezza e fosse possibile aiutare i galatinesi a ricordare chi in città rappresenta tale area politica e quindi, se non fosse troppo impegnativo, per i prossimi comunicati finalizzati esclusivamente a uscire dall’anonimato, chiederei se fosse possibile un refresch su tale aspetto perché credo potrà tornare gradito anche ai lettori del suo giornale e a tutti gli uomini e donne che in passato si sono riconosciuti in quell’area politica, ma che oggi realmente manifestano la mia stessa difficoltà.
Sono certo che potremmo fare sicuramente a meno di argomenti come: Istituzione del Commissario ambientale, raddrizzamento dei pali della Telecom, spostamento dei segnali stradali della nuova tangenziale e dell’erba alta sui marciapiedi che sino a oggi hanno realmente rappresentato i soli argomenti su cui hanno cercato di far sentire la loro voce.