Un assessore entusiasta ma con poca memoria

Sabato e Domenica scorsi, in occasione della manifestazione “artigiani del gusto”, il centro storico della città era ancora una volta gremito di persone, intere famiglie, cittadini di ogni genere ed età, giovani, anziani, insomma tutti, e, a distanza di poco più di nove mesi dall'insediamento della amministrazione, una considerazione va fatta.
La breve prospettiva storica – di soli nove mesi - non ci deve infatti esimere da una importante riflessione su ciò che è avvenuto e sta avvenendo nella nostra città. I cittadini di Galatina sono ritornati ad occupare - ad ogni manifestazione organizzata dalla A.C.- piazze e strade del centro storico. Partecipano, condividono, fruiscono degli spazi allestiti, scambiano esperienze concrete, insomma vivono attivamente ogni proposta turistica, culturale, ogni occasione di sana aggregazione preconfigurata dalla programmazione comunale.
Si percepisce, passeggiando fra la gente, una gradevolissima sensazione di condivisa consapevolezza di appartenere ad una comunità coesa, dell’importanza dello stare insieme in quella particolare circostanza, ...e questo, per chiunque tenga alla propria città, è un fatto esaltante.
Come sia avvenuto è presto detto. La risposta- senza scomodare ingombranti trattati sociologici- è, tutto sommato, semplice: è nata la partecipazione collettiva, la cittadinanza attiva che contagia, che contamina gli animi, che rompe l'inerzia del distacco dalle istituzioni, che rilancia il gusto della condivisione, del ritrovato piacere di vedere e di vivere la bellezza del nostro centro storico.
Dal mio punto di vista, che puo’ vantare oltre trentacinque anni di osservazione della vita amministrativa e sociale di Galatina, è di tutta evidenza che tutto ciò accade in dipendenza di un cambiato rapporto tra le istituzioni e la città. Proprio come aveva sin dall’inizio anticipato nel programma di governo, il Sindaco è riuscito a coinvolgere nell’azione amministrativa una fetta importante della società civile, una massa di persone che progressivamente aumenta e partecipa alla promozione di Galatina. Lo si vede in continua osmosi con la gente, quella che percepisce come la “sua gente”, indipendentemente dalle ideologie o appartenenze politiche di ciascuno, rivolto esclusivamente a cercare di trasmettere nuovo entusiasmo e nuova vitalità alle iniziative che possano dare lustro alla città. L’associazionismo che diventa motore parallelo per lo sviluppo di un turismo e di un marketing territoriale di nuova genesi e di piu’ ampia visione rispetto al recente passato. Un effetto valanga che a distanza di soli nove mesi appare irrefrenabile.
Dicevo una volta che la riqualificazione del centro antico richiede necessariamente un intervento pubblico. Ma che ha anche bisogno delle piccole grandi cose che puo’ fare il privato. Piccoli gesti e piccole attenzioni di tutti possono produrre risultati rigenerativi enormi per il centro storico. Che ognuno faccia la sua parte, e quelle composte quinte edilizie, quelle piazze con le loro antichissime scene urbane, quegli scorci di pietra e basoli, testimonianza di una gloriosa storia passata da secoli, continueranno a dirci da dove veniamo, chi siamo, e soprattutto se siamo ancora capaci di vivere la sua bellezza.

Gentile assessore Guglielmo Stasi, l'entusiasmo che trasuda da questa sua lettera/comunicato stampa è tipico di chi, come Lei, è un neofita della politica. In effetti il Suo impegno per Galatina è stato sempre di tipo amministrativo. Ella ha aiutato a compiere scelte che altri hanno fatto o è stato esecutore di idee che i veri politici (quelli che ci mettono la faccia sui palchi o in mezzo alle persone, quelli che entrano in lista e si impegnano per ottenere un voto dai concittadini!) hanno partorito.
Ella attribuisce il merito del ritorno nelle piazze e sulle strade del centro antico alla lungimiranza dell'Amministrazione comunale di cui fa parte. E' un peccato che, al solito, siano stati e siano altri (associazioni anche non galatinesi) a proporre iniziative a cui la Città di Galatina si è limitata e si limita a concedere il patrocinio. 
Quella che Ella cita non è altro che la ripetizione delle manifestazioni di Galatina, città del vino, per non tornare indietro di più di trent'anni a "Memoria storica", la prima iniziativa che mirò a valorizzare le architetture ricche e povere galatinesi (Palazzi e Corti) attraverso il coinvolgimento degli abitanti del centro antico (veri artigiani e cuochi casalinghi!) e degli esercizi commerciali, e attraverso l'esposizione di cartelloni (prodotti artigianalmente) illustrativi dei luoghi.
Gentile Assessore, non attribuisca, La prego, a se stesso e ai suoi colleghi (più o meno delegati) meriti che forse sono semplicemente del quasi scomparso virus del covid.
Ciò non toglie che il vostro impegno per offrire alla Città l'effimero è apprezzabile ma siamo certi, comunque, che Ella riuscirà a dare il meglio di sé nella realizzazione dei progetti urbanistici già finanziati e non ancora (dopo nove mesi) "messi a terra". (Dino Valente)