Trasformazione dell'Ospedale di Galatina in presidio covid, i sindacati scrivono al Prefetto e ad Emiliano

Trasformazione dell'Ospedale di Galatina in presidio covid, i sindacati scrivono al Prefetto e ad Emiliano

Le scriventi OO.SS. contestano ancora una volta le modalità di relazioni sindacali che codesta Direzione Strategica attua, specie in presenza di alcune problematiche di natura organizzativa che intervengono nella sfera contrattuale e che riguardano anche la sicurezza sul lavoro. Da ultimo, con la nota n. 0154349 del 02.11.2020, si informano le OO.SS. sulla individuazione del P.O. di Galatina quale Ospedale Covid, con l’attivazione di ulteriori posti letto per fronteggiare la pandemia Sars-CoV-2, su indicazioni pervenute da parte della Regione Puglia con nota n. AOO/005/0004882 del 1.11.2020. Appare del tutto paradossale come, tale nota detti una specifica scaletta dispositiva sulla base della quale, già con decorrenza immediata, sarebbe operativa la filiera e i protocolli Covid, con la contestuale dipartita dei degenti e chiusura di tutte le attività ambulatoriali, in attesa di quelle covid. Altresì, sarebbe da contestare le modalità di intervento invasivo e devastante che tale notizia, pervenuta già giorni fa a mezzo stampa, ha avuto sulla popolazione residente e sul personal e dipendente. Alcune perplessità, in ordine a tale fulminea riconversione, sorgono lucidamente spontanee. La principale sarebbe quella che, la predisposizione di ulteriori posti letto Covid, cioè per pazienti acclaratamente positivi, debba essere fornita del supporto organizzativo, strumentale, e di risorse umane specializzate all’uopo individuate, cioè, l’attivazione dei previsti 12 posti letto di Terapia Intensiva, quelli previsti di Pneumologia e Cardiologia. Nota da rimarcare che, la mancanza di rianimatori nel P.O. di Galatina, metterebbe a serio pericolo tutta la macchina organizzatrice. Tale dotazione, consentirebbe l’acuirsi della patologia del paziente Covid che, nel caso contrario, ed in assenza di tali specialità, avrebbe sicuramente la peggio nei confronti della malattia. Non risulta possibile a nessun titolo poter riconvertire un intero Ospedale, privandolo di tutte la sue principali peculiarità, sia in ordine alle prestazioni specialistiche ambulatoriali (Oculistiche, ORL, Urologiche Cardiologiche, Oncologiche, Gastroenterologiche, serd, Csm), delle attività chirurgiche in week surgery, dell’importante apporto di assistenza sanitaria e chirurgica della UOC di Nefrologia e Dialisi, della Ostetricia e Ginecologia e della stessa UOC di Medic ina Generale, oltre alla U.O.C. di Riabilitazione, come non si comprende il motivo della perentoria dimissione dei pazienti con contestuale ricovero presso la Clinica San Francesco. Teniamo conto che, come strutturato il Plesso di Galatina, potrebbe avere analogia con quello di Lecce ed il DEA, con una importante riorganizzazione, si sarebbe potuto allestire come Punto Covid il solo Padiglione de Maria che, potrebbe contenere oltre 60 posti letto avulsi dal corpo centrale del Presidio. Si chiede se previsto come saranno dislocati e con quali funzioni i professionisti di tutte le UU.OO. e specialisti ambulatoriali, come saranno utilizzate le professionalità, se tale struttura covid sarà dotata da subito della terapia intensiva, sub intensiva, dei posti letto per pneumologia covid, della Cardiologia e se, sono in dotazione apparecchiature per la rianimazione, ventilazione forzata e quanto necessario per attivare una postazione per pazienti covid. Inolre, è necessario sapere se sono stati attivati o predisposti i percorsi sicuri per i pazienti e personale, e se il personale di sanitàservice è stato opportunamente formato e dispone dei DPI previsti, come il problema della sanificazione delle ambulanze trasporto covid-19, diventa prioritario allestire una squadra di sanitaservice disponibile h.24. Il timore delle scriventi Organizzazioni Sindacali, è che l’individuazione della postazione di Galatina, senza i su menzionati accorgimenti, non si possa rivelare solo un lazzaretto. Tanto scaturisce dal fatto ineluttabile che, l’unico posto covid degno di tanto nome, da sempre sia stato individuato nel DEA di Lecce, fornito di tutte le specialità necessarie per fornire l’assistenza sanitaria ai pazienti in pericolo di vita, ma anche oggi presenta notevoli criticità organizzative. Pertanto le Scriventi Segreterie, per quanto su esposto, Diffidano Codesta Asl, nel voler attuare un piano di riordino Covid-19, per il P.O. di Galatina in forma unilaterale, senza attuare ogni singola direttiva Regionale di messa in sicurezza di tutti i ruoli, sia per l’attivazione delle UU.OO. di supporto sanitario quali Pneumologia, Cardiologia, Terapia Intensiva ed il potenziamento del personale rianimatore e di tutti gli operatori. Altresì, per il sito di Galatina, voler individuare nel solo plesso del Padiglione de Maria i posti letto Covid, assicurando le normali attività per le altre UU.OO.CC. previa attuazione di quanto prima.

In attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti. 

FP FGIL CISL FP UIL FPL F. Polimeno A. Piccinno A. Tarantino