Nel nuovo piano ospedaliero pugliese 941 posti letto in più ma senza alcun aumento di personale

Interviene il segretario di FP CGIL Medici e Dirigenti Sanitari Puglia

E’ paradossale(una specie di schizofrenia istituzionale!) che, nello stesso momento in cui la Puglia è costretta ad adottare provvedimenti fortemente riduttivi della funzionalità del SSR (a causa del deficit della spesa sanitaria del 2022 -vedi DGR 412/2023), e, nonostante una disposizione regionale(Circolare Reg. del 28/06/2023- Emergenza Estiva)che prevede nel “mantenimento dello status quo del modello assistenziale ed organizzativo”(?) l’ “eventuale riduzione di posti letto”, ”l’accorpamento funzionale di discipline affini ”e “la riduzione attività di specialistica ambulatoriale”, la Giunta Regionale approva una delibera relativa all’aggiornamento della Rete Ospedaliera con la quale vengono aggiunti 941 posti letto, di cui 807 nel pubblico!!
In pratica si passerebbe dai 13725 pl attuali ai 14666 previsti. 941 posti letto(pl) in più di cui 807 pl pubblici e 134 accreditati. Tutto ciò senza incrementare il numero del personale!
La provincia di Bari è quella che godrà (si fa per dire) del maggior numero di aumenti = 272 (196 pubblici e 76 accreditati), seguita dalla provincia di Taranto=209 (tutti pubblici), Lecce=192(134 pubblici e 58 accreditati), Foggia=168(tutti pubblici) BT=70(tutti pubblici) e, infine, la provincia di Brindisi con 30(tutti pubblici).
Nel pubblico, non essendo indicati i numeri di pl per ogni disciplina, possiamo ritenere che l’incremento dei pl riguarda in massima parte la lungodegenza e la riabilitazione (perché sono le discipline riportate in tutti gli aumenti) e, in misura minore, cardiologia, medicina, urologia, chirurgia plastica, ortopedia,ecc. Nel versante degli accreditati tutti gli aumenti di pl riguardano la lungodegenza e la riabilitazione. Unica eccezione è la Santa Maria di Bari dove si prevedono 49 pl aggiuntivi da suddividere tra chirurgia plastica, chirurgia generale, chirurgia vascolare e urologia.
Non siamo in possesso della ”puntuale analisi della produzione delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, dell’analisi della mobilità nonché del personale in servizio” di cui è corredata la deliberazione approvata dalla Giunta.
La nota di accompagnamento alle tabelle afferma che l’aumento dei posti letto, divisi per provincia, sarebbe “il raggiungimento del numero massimo di posti letto previsto dal DM /70”. 1)
Siamo sicuri che con tale incremento di pl vengano rispettati gli standard ospedalieri previsti dal DM 70, in tutte le province pugliesi per ogni tipologia di ospedale( 2° e 1° livello, ospedali di base)? Un esempio su tutti è Brindisi: se l’incremento dei pl e di soli 30 pl (10 di geriatria e 20 di lungodegenza) vuol dire che sono già stati soddisfatti gli standard previsti per il Perrino (2° livello), Camberlingo di Francavilla Fontana(1° livello) e Ostuni (ospedale di base) per tutte le altre discipline previste?
Forse sulla carta ma, nella realtà, spesso, c’è solo una targa all’ingresso. Analoga considerazione va fatta per tutte le altre strutture della rete ospedaliera pugliese
2)Sempre nella nota si afferma che sono stati incrementati i pl delle Medicine e Chirurgie d’Accettazione e d’Urgenza(MeChAU), cioè i pl di Osservazione nei Pronto Soccorso.In realtà solo al Policlinico di Bari sono previsti pl aggiuntivi in MeChAU, senza specificarne il numero (che,per la verità, non è indicato, se non in parte e solo per la lungodegenza, in tutte le discipline previste nelle tabelle).
In tal modo, se non si interviene anche con l’incremento del personale, l’effetto sarà quello di intasare ancor più i PS con gli operatori sovraccaricati di ulteriore impegno assistenziale, per di più in un periodo di ferie e con l’aumento della popolazione presente per turismo con le stesse difficoltà a trasferire pazienti in reparti accorpati e ridotti di pl per acuti.
La Regione sostiene che incrementando i pl di lungodegenza e riabilitazione sarà più facile “smaltire” i pazienti dopo la fase acuta. Il problema sarà quello di assistere i pazienti proprio nella fase acuta! Inoltre, vorremmo sapere quali controlli farà la Regione sui pazienti effettivamente trasferiti/accolti nelle UUOO di lungodegenza e riabilitazione, a partire da quelle previste nelle strutture private accreditate.
La soluzione rimane sempre la stessa: un piano straordinario di assunzioni attraverso procedure concorsuali, snelle e veloci, ma giammai quella che lo stesso Emiliano avanza spavaldamente (forse consigliato da qualche DG che non vuole lacciuoli e regole): le assunzioni a sportello su domanda e valutazione del curriculum che darebbero spazio a discrezionalità e favoritismi di ogni tipo.
Ciò che distingue un servizio sanitario buono da uno cattivo non è, come sostiene Emiliano, la qualità dei medici, che è fuori discussione, ma un’organizzazione che metta in grado tutto il personale necessario di lavorare con dignità e in sicurezza per erogare un’assistenza degna di questo nome a tutto vantaggio dei cittadini.

Antonio Mazzarella
FP CGIL Medici e Dirigenti Sanitari Puglia