Ampliare la discarica di Corigliano significa mettere a rischio la principale risorsa idrica del Salento

Nel cuore del Salento, terra di bellezza e tradizioni, si sta consumando un paradosso dalle conseguenze potenzialmente devastanti. Mentre l'Europa guarda avanti con soluzioni innovative per la gestione dei rifiuti, la nostra regione sembra volgere lo sguardo all'indietro, scegliendo la via più obsoleta e rischiosa: l'ampliamento di una discarica e precisamente la discarica di Corigliano d’Otranto.
La decisione, maturata in assenza di una volontà politica chiara di investire in un moderno termovalorizzatore, appare come un atto di miope rassegnazione. Si preferisce ingrandire un sito di stoccaggio rifiuti che, nella sua stessa natura, rappresenta una ferita aperta nel nostro territorio. Ma la gravità della situazione si acuisce considerando la sua ubicazione: questa discarica sorge, letteralmente, sopra una delle falde acquifere di acqua dolce più vitali per l'intero Salento.
Non si tratta di una falda qualsiasi. È la stessa risorsa idrica a cui l'Acquedotto Pugliese attinge da anni per garantire l'approvvigionamento a gran parte dei comuni salentini. Un sistema che ha retto e continua a reggere il fabbisogno di un'intera comunità rischia ora di essere compromesso da una scelta scellerata e priva di visione futura.
È sconcertante constatare come, all'interno della stessa maggioranza politica regionale, emergano voci di dissenso verso questa soluzione. Eppure, nonostante le perplessità e i chiari segnali di pericolo, si procede imperterriti verso un baratro ambientale e sociale.
L'emergenza rifiuti non può giustificare una decisione che mette a repentaglio una risorsa primaria e insostituibile come l'acqua. Questa falda non è solo acqua; è vita, è futuro, è la linfa vitale del nostro territorio. Contaminarla significherebbe compromettere la salute dei cittadini, l'economia agricola e turistica, l'identità stessa del Salento. È tempo che la voce del buon senso si levi alta e chiara. È un appello a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa terra, un invito a protestare con forza contro una decisione che sa di resa e di mancato rispetto per la risorsa più preziosa che abbiamo. Chiediamo ai nostri rappresentanti politici di ascoltare le ragioni della scienza, della sostenibilità e, soprattutto, del bene comune. Non possiamo permettere che la miopia di oggi comprometta irrimediabilmente il domani del Salento. L'acqua è un diritto, non un rischio da correre. Da anni, comitati e cittadini esprimono forte preoccupazione per il sito di Corigliano d'Otranto. La discarica di Corigliano d’Otranto incombe su un'area vitale per l'approvvigionamento idrico di gran parte del Salento. Recenti notizie confermano che la Regione Puglia ha affidato studi all'Università di Bari per valutare la vulnerabilità della falda, un segnale che, se da un lato dimostra una presa di coscienza del rischio, dall'altro sottolinea la gravità della minaccia. È accettabile continuare a percorrere la strada delle discariche, con i pericoli conclamati di inquinamento del suolo e delle acque, quando esistono alternative tecnologicamente avanzate? Un Termovalorizzatore è una Risorsa, non un Mostro.
È ora di affrontare con lucidità e coraggio la questione "termovalorizzatore". Spesso etichettato negativamente e confuso con i vecchi inceneritori, un moderno impianto di termovalorizzazione rappresenta una soluzione strategica per trasformare i rifiuti indifferenziati residui – quelli che non è stato possibile riciclare – in energia (elettricità e calore). Questo processo permette una drastica riduzione del volume dei rifiuti da conferire in discarica (fino al 90% in meno), minimizzando l'impatto ambientale rispetto alle discariche stesse, che, come noto, producono percolato e gas serra per decenni. È Tempo di decidere, non possiamo più permetterci rinvii. L'ampliamento della discarica di Corigliano d'Otranto non è la risposta; è una resa di fronte a un problema che richiede visione e coraggio. È necessario che la politica regionale batta un colpo, superando veti incrociati e paure ingiustificate, per avviare seriamente il percorso verso la realizzazione di un termovalorizzatore in Puglia. Un impianto dimensionato sulle reali necessità, localizzato previo un attento studio di impatto ambientale e concertato con i territori, che possa finalmente offrire una soluzione sostenibile alla gestione dei rifiuti, tutelando le nostre risorse naturali, a partire dall'acqua, e trasformando un problema in una potenziale risorsa energetica. Il futuro della Puglia e la salvaguardia del nostro "oro blu" dipendono dalle scelte che faremo oggi. L'immobilismo non è più un'opzione. Sarebbe importante conoscere il pensiero dei nostri rappresentanti politici in Regione Puglia.