Impegnati nel presidio dei nidi di tartaruga marina in schiusa in zona Torre San Giovanni Ugento, gli operatori del CRTM di Calimera, ieri, sono stati contattati dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli per una tartaruga di medie dimensioni in difficoltà. L’esemplare è stato recuperato grazie al lavoro di squadra di un sub amatoriale e di un pescatore all'imboccatura del porticciolo di Torre Vado.
Una volta fuori dall'acqua, è stata fatta una triste scoperta, la sfortunata tartaruga aveva un grosso ferro conficcato nel collo, che ne impediva il naturale movimento. Il povero esemplare dopo l’intervento dei medici dell’ASL area C Lecce sud, è stato trasferito presso il centro di recupero tartarughe marine di Calimera dalla polizia locale di Morciano di Leuca.
La tartaruga sarà a breve sottoposta ad indagini radiografiche che chiariranno quale sia la natura del corpo estraneo. È evidente che non si conoscono casi di tartarughe autolesioniste in grado di infilzare il proprio corpo volontariamente, ma purtroppo esistono esseri umani crudeli che trovano piacere nella sofferenza altrui. A conclusione delle indagini radiografiche la tartaruga sarà sottoposta a chirurgia per la rimozione del corpo estraneo. Non possiamo far altro che augurarci che l’esemplare si ristabilisca presto e ritorni in mare.



