"L’odio e la rabbia generano violenza. È arrivata l’ora di smetterla"

Quanto odio c’è nell’aria. Offese in libera uscita, senza alcuna decenza e senso della misura ma, ancor peggio, senza alcuna remora e nella totale mancanza di empatia per chi, suo malgrado, ne sarà travolto per la sola “colpa” di essere figlio, fratello, madre o padre del destinatario degli insulti.
Un malcostume che sta imperando in ogni settore della società ma che sui social sembra oramai totalmente fuori controllo. Potremmo disquisire filosoficamente a lungo sulle cause, quel che è certo però e che le responsabilità spessissimo sono molto più vicine a noi di quanto vogliamo credere.
Quel che serve oggi è un esame di coscienza collettivo, a maggior ragione di chi ha ruoli di visibilità pubblica o istituzionali tali da poter influenzare il comportamento altrui; scegliere di seguire principi di civiltà fondati su concetti semplici come “non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te” tutela tutti dall’essere allo stesso tempo “beneficiari” o “vittime” di offese gratuite.
È arrivata l’ora di smetterla. I nostri ragazzi sono costantemente collegati sui social e vedono il popolo degli adulti attaccarsi a vicenda senza alcun freno salvo poi, con la ipocrisia che contraddistingue i nostri tempi, chiedere loro educazione e rispetto delle regole. L’odio e la rabbia generano violenza, serve uscire da questa arena senza regole chiudendo gli spalti ai tifosi facinorosi per riprendere un cammino di contrapposizione civile, dove far prevalere fatti e argomentazioni e non più l’istinto primordiale per la sopravvivenza.

Vito Albano Tundo
Coordinamento Galatina in movimento