Continuano le reazioni alla notizia supportata da un video della grave violenza perpetrata da un gruppo di minorenni fra i quindici e i diciassette anni su un loro coetaneo, nelle sale d'aspetto della stazione Sud-Est di Galatina.
Così scrive Antonella Cortese, Criminologa autrice del libro Ombre Adolescenziali: "L’aggressione avvenuta nella stazione di Galatina è una ferita aperta. Un ragazzo di 15 anni, invalido, fragile e già provato da gravi patologie, è stato trasformato in un bersaglio. Pestato, umiliato, ripreso. Una scena che richiama le peggiori forme di disumanità, consumata non in un vicolo buio, ma sotto gli occhi digitali dei social, in diretta, come se il dolore altrui fosse un contenuto da condividere.
Come psicologa e criminologa, ogni giorno studio le pieghe dell’adolescenza, le sue ombre e i suoi vuoti. Ma davanti a fatti come questi, dobbiamo smettere di parlare solo di “baby gang” e iniziare a parlare di un mondo adulto che non educa più, che assiste inerme alla trasformazione del disagio in violenza, dell’emulazione in crudeltà.
Queste non sono “ragazzate”. Sono segnali precisi. Sono campanelli d’allarme che ci dicono che l’adolescente abbandonato ai social, lasciato solo davanti a una realtà che non sa più contenere, è un adolescente che può trasformarsi in predatore.
La prevenzione non è uno slogan. È un impegno concreto: nelle scuole, servono spazi per parlare, per ascoltare, per costruire una cultura dell’empatia. Servono sportelli psicologici accessibili, continui, non a intermittenza.
Servono percorsi educativi sulle emozioni, sul rispetto, sulla differenza. Non possiamo limitarci alla repressione: dobbiamo offrire alternative, strumenti, presenza. Non possiamo più accettare che la violenza sia diventata linguaggio. Che l’umiliazione sia spettacolo. Che il branco sia identità.
Questo episodio ci impone una riflessione urgente, profonda, ma soprattutto un’azione. Perché non accada mai più. Perché nessun altro ragazzo debba implorare pietà invano. Perché ogni adolescente sappia riconoscere il limite, e ogni adulto torni ad essere guida."
La violenza del branco a Galatina, "un mondo adulto che non educa più"
