Franciscus de Arecio tra Galatina e Soleto

Il rapporto tra i cicli di affreschi della chiesa di Santa Caterina a Galatina e la chiesa di Santo Stefano a Soleto sono stati messi in evidenza in più occasioni da Sergio Ortese, non ultimo il suo lavoro sulla pittura tardogotica nel Salento.
In questo breve articolo vorrei porre l’attenzione su alcuni aspetti poco considerati dalla critica, in relazione a quanto evidenziato da Ortese.
L’immagine da considerare è il Sant’Antonio Abate firmato da Franciscus de Arecio nella chiesa di Santa Caterina a Galatina che si pone in continuità stilistica con l’immagine dei Tre Patriarchi presenti nel Giudizio Universale della chiesa di Santo Stefano di Soleto.
Sant'Antonio Abate Galatina
La prossimità tra i volti dei personaggi e il modellato dei panneggi farebbe ipotizzare la stessa mano, non solo per quel che riguarda il Giudizio Universale, ma anche per le Storie di Santo Stefano, nella cappella di Soleto.
I tre Patriarchi
E proprio a Soleto, nel Giudizio Universale e nelle Storie di Santo Stefano vi è un personaggio comune raffigurato che potrebbe essere l’artista che realizzò questi due cicli, come già ipotizzai nel 2012.
Nelle Storie è presente nella scena del banchetto ed è l’unico personaggio che indossa un cappello in testa raffigurato nell’atto di bere, nel Giudizio Universale il suo volto fa capolino fra la schiera degli Eletti, alle spalle del papa, con l’identico profilo ed il cappello ben in evidenza. Il livello stilistico dell’autore di questi due cicli e del sant’Antonio abate è molto alto e potrebbe essere considerato a tutti gli effetti il pittore di corte degli Orsini del Balzo che si firma Franciscus de Arecio FECIT A.D. MCCCC XXXII nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Il prof. Casciaro nel 2019 ha evidenziato come la scritta FECIT, si debba tradurre in fece fare , riferendosi al committente, ma ritengo che la firma apposta sia proprio quella dell’artista. Secondo lo studio di Ortese, i cicli di Soleto dovrebbero risalire agli anni Trenta del XV secolo , in concomitanza con la data del 1432 presente a Santa Caterina. Nella cappella di Santo Stefano è presente, inoltre, una bellissima immagine della Nascita di Santo Stefano con una donna in primo piano che indossa un copricapo a ventaglio, elemento che ritroviamo ancora inedito nella stessa donna riscolpita nel fonte battesimale Orsiniano che ancora si può ammirare nella chiesa matrice di Soleto. Il fonte battesimale potrebbe essere stato realizzato nello stesso periodo degli affreschi di Soleto, anni Trenta del XV secolo e la committenza potrebbe essere sempre degli Orsini del Balzo. E’ già stata evidenziata la correlazione tra il fonte battesimale di Soleto ed il fonte battesimale dipinto nel ciclo dei Sacramenti di Santa Caterina a Galatina, per cui legami strettissimi si determinarono tra il capoluogo di contea e la terra di San Pietro in Galatina.

1 S. Ortese, Pittura tardogotica nel Salento, Galatina, 2014
2 A. Beccarisi, Nel segno della stella a sedici punte, Galatina,
   2012, pag. 36.
3 R. Casciaro, La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a
   Galatina, Galatina, 2019, pag. 188.
4 S. Ortese, Pittura tardogotica nel Salento, cit.
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