Riscuote un buon successo la “prima” salentina del cortometraggio di Giovanni Stasi, sollevando consensi di approvazione da parte di un pubblico eterogeneo che non ha lesinato la sua presenza dopo il lungo fine settimana delle festività pasquali.
I convenuti nella sala del cine teatro Tartaro, attestati all’incirca su centocinquanta unità, incuriositi ed interessati da una tematica filosofica-letteraria come il binomio Parole/Silenzio così intrigante (aggettivo espresso dal prof. Coluccia, ndr ), hanno goduto di un elaborato cinematografico piacevole e scorrevole. La diversificazione della dicotomia parole-silenzio elaborata con sapienza creativa dal regista dottor Stasi ha abbracciato vari aspetti della vita sociale. Dal linguaggio del corpo che surroga parole e silenzio, all’ideologia moderna che non sopporta la reciprocità e la complementarietà del binomio, dal silenzio del disagio giovanile, all’equivalenza silenzio-orrori delle guerre, fino a dettare vere linee guida nell’architettura moderna. Le ventate musicali che hanno corredato il filmato spaziando dal ritornello del brano Parole, Parole, Parole cantato da Mina, ai ritmi blues di Cohen, all’estensione musicale della grande jazz singer Fitzgerald, hanno indotto nei convenuti sensazioni di delicata lievità al pari di una convincente voce fuori campo. Di ben altro trasporto sono state le dissertazioni esposte dall’Accademico della Crusca, prof. Rosario Coluccia, che ha reso chiaro come certi silenzi possano essere alti, leggibili come parti importante di enunciati, …” ma soltanto la parola stessa può scandagliare le profondità significative”. Si è soffermato poi, con la sua forbita esposizione, sull’altro tipo di parola che sta cambiando i ruoli degli individui all’interno dei gruppi sociali: quello delle reti sociali, dei telefoni cellulari, dei media, dove la conversazione è sacrificata a favore delle connessioni alle piattaforme on line. L’individuazione ha puntato l’indice parzialmente sulla generazione dei Millennials, ma soprattutto nei soggetti della generazione Z, quella che ha trascorso l’adolescenza in full immersion nel mondo digitale. Sulla stessa lunghezza d’onda si è espressa Ada Fiore, docente di filosofia al liceo classico “Capece” di Maglie, che definisce la fatica a parlare dei giovani, una vera e propria crisi del linguaggio: “ …..non per superficialità, ma perché vivono un tempo che li riempie di immagini e li svuota di significato. Noi non siamo semplicemente animali parlanti, argomenta la professoressa Fiore, ma animali che, grazie alla parola, costruiscono ponti, comunità, significato”. La platea ha plaudito agli interventi dei relatori rendendo loro un convinto applauso, seguito da un omaggio floreale alla signora Fiore e dal dono dell’ultimo libro in catalogo della Mario Congedo Editore, Galatina dall'Antichità al Medioevo, e oltre. Storia, epigrafia, multiculturalismo greco e latino degli autori Pietro Giannini e Mario Virgilio, agli attori dell’evento. Un ringraziamento per il successo della manifestazione è stato rivolto al termine della serata, dai vertici del Direttivo di Galatina al Centro, a nome del presidente Antonio De Donno, agli omologhi delle Associazioni Università Popolare “Aldo Vallone”, Circolo Athena e Pro Loco Galatina, per la collaborazione resa, unitamente all’Amministrazione Comunale per il concesso Patrocinio.
Buon successo a Galatina di Parole/Silenzio di Giovanni Stasi
