Se ne è andato l'indimenticabile "Santo dell'Endas"

E’ morto Santo. Con lui se ne vanno tanti bei ricordi: le serate a giocare ad un biliardino o a carte, due chiacchere di calcio o del suo Lecce che ha amato sino alla fine insieme alla sua famiglia. Santo Gemma era per molti un padre, consigliere severo quando serviva, amico divertente sempre con la battuta pronta sempre a tirarti su il morale.
Per noi più piccoli quella sala giochi in piazza Alighieri era la sicurezza di stare a casa e lui andava orgoglioso della sua creatura, perché era rimasta pulita anche nei difficili anni 80. Nasceva come circolo dopo-lavoro già negli anni ‘70, poi Endas per diversi anni e, per quasi 50 anni, ha visto intere generazioni crescere lì dentro, noi giovani a scherzare tra un gioco e l’altro mentre al tavolo vicino stava seduto il nonno o il padre o lo zio, intere generazioni a confronto lì dentro.
Santo li ha visti tutti, li ha cresciuti tutti, li ha sposati, li ha visti emigrare, invecchiati, tornare, piangere e gioire, generazioni di galatinesi che passavano da lì a salutarlo, solo per il piacere di scambiare due parole con lui.
Ne parlo con orgoglio, mi ha cresciuto e poi è diventato mio suocero e ogni volta c’era sempre qualcuno che mi chiedeva di lui se stava bene, quanti anni aveva, e si perché a guardarlo sembrava indistruttibile, con due mani enormi da lavoratore che quando ti stringeva sentivi tutta la forza dell’uomo. La campagna l’altra sua passione, lì aveva creato il suo mondo. Ancora pochi giorni fa coltivava solo per passione e orgoglioso distribuiva ai figli, ai suoi nipoti ai suoi amici. Sano come un pesce, a 87 anni suonati, pieno di vita e di cose da fare a partire dalla sua passione per il Lecce.
Tutti lo riconoscevano come un grande tifoso del Lecce, sempre abbonato dal dopo-guerra in poi, ha affrontato con i suoi amici le trasferte più disparate, migliaia di chilometri di puro amore e spesso lì al suo circolo il passatempo degli amici era far incavolare Santo sul magico Lecce. Memorabile fu per tutti in occasione della prima promozione del Lecce in B l’organizzazione del trenino che partendo da Galatina con sopra tutti i tifosi vestiti con maglie giallorosse e bandiere, entrò trionfalmente nello stadio durante i festeggiamenti.
Indimenticabili sono i tornei di biliardo, proprio da quel circolo uscì fuori il Galatinese Campione Italiano e via coi festeggiamenti ai quali non si tirava mai indietro, paga tutto Santo era il motto, ogni occasione, Natale, Pasqua compleanni vittorie del Lecce sempre bagnate dai brindisi e dalle sue battute.
Eravamo tutti lì ad ammirarlo per quel modo di fare che piaceva a tutti,  sapeva farsi volere bene.
Negli ultimi anni ha proseguito serenamente la sua vita e il suo pensiero costante andava quasi sempre ai suoi 8 nipoti e alle sue figlie, aveva trasmesso anche a loro la stessa voglia di vivere che l’aveva portato a compiere 87 con la certezza che avrebbe continuato ad amare e volere bene come ha sempre fatto con tutti.
Purtroppo oggi non c’è più, il Covid l’ha stroncato in poco meno di un mese, ha distrutto la roccia, è rimasto solo in noi il forte ricordo sempre vivo di un uomo generoso che ha dato tanto e che in molti non dimenticheranno.
Ciao Santo e Forza Lecce