Rodolfo Rollo spieghi perché le attività del Centro di Salute Mentale e del Centro Diurno di Galatina sono ancora sospese

Rodolfo Rollo spieghi perché le attività del Centro di Salute Mentale e del Centro Diurno di Galatina sono ancora sospese

Caro Direttore, le scrivo come semplice cittadina per evidenziarle un disagio, a mio modesto parere, grave che da oltre un anno vede convolte numerose famiglie galatinesi e non, cioè la sospensione temporanea delle attività del Centro di Salute Mentale e del Centro Diurno dovuta ad accertamenti da parte dei Vigili del Fuoco che hanno riscontrato autorizzazioni ed agibilità inesistenti.
Sul merito ci sarebbe da capire come strutture del genere non abbiano i requisiti richiesti e, se li hanno, risultino non riscontrabili, ma non è questo il tempo delle polemiche.
Nella delibera di giunta del 07/11/2019, dopo la sospensione, l’amministrazione Amante, su indicazioni dell’Asl, assegna il comodato d’uso della durata di sei mesi presso l’immobile “Centro Polivalente” con sede a Noha. E fin qui tutto burocraticamente ineccepibile se non fosse che, nel frattempo, dalla data della delibera ad oggi l’utenza tutta non usufruisce di alcun Servizio. Un servizio per sua natura così delicato ed essenziale, oserei dire vitale, non può essere trascurato senza alcun tipo di comunicazione da parte della gestione di una Asl.
Le problematiche a cui le famiglie vanno quotidianamente incontro non possono essere considerate marginali. Il rischio è troppo alto. Diventa perciò doveroso occuparsene assicurando tempi necessariamente veloci.
Convinta che l’argomento non può che essere battaglia bipartisan, sollecito il Sindaco, in quanto massima autorità sanitaria sul territorio, i consiglieri di maggioranza e minoranza affinchè il problema venga preso urgentemente in carico, considerando le tempistiche dovute anche all’emergenza Covid, e diventi punto necessario di agenda politica e amministrativa.
Il Direttore Generale della Asl, Dott. Rodolfo Rollo, deve dare una risposta pubblica sulla riapertura. Non è più tollerabile per l’utenza aspettare. Non per me, ma per chi ha oggettive e improrogabili necessità di salute. E di vita.
Paola Volante