Caro Blasi, lasci lavorare il 'soldato' Galati

Caro Blasi, lasci lavorare il 'soldato' Galati

Ferma restando la mia nota e sostanziale distanza dalle linee politiche del Consigliere Regionale Antonio Galati, sento il dovere di intervenire per dare sfogo al mio senso di rabbia sopraggiunto dopo un iniziale senso di egoistica soddisfazione derivante in buona sostanza dalla constatazione della “comune matrice” politica dei due contendenti, almeno su scala regionale.
Caro Blasi, capisco perfettamente che il suo compito è quello del politico e in effetti lo sta facendo molto bene; questo perché Lei vuole continuare ad affermare i valori di una politica logora e stantia, ma soprattutto autoreferenziale ed elitaria che produce “frutti” orribili come il “tesseramento selvaggio” che sta ammorbando moltissime sezioni del suo partito.
E come lo sta facendo? Usando naturalmente uno degli strumenti più comuni, praticando uno degli sport più diffusi: azionando la macchina del fango cercando di screditare quanto più possibile la figura di un altro politico, ma questa volta atipica, come quella rappresentata da Galati.
Sì, perché è assolutamente fuori dalla norma quel politico che piuttosto che cercare di attestare sempre di più le proprie posizioni con tanto di privilegi e benefit di ogni natura, decide di scendere dal proprio piedistallo ed investire sul territorio tutto o comunque gran parte dei propri emolumenti  e quindi avvicinandosi alle esigenze primarie della popolazione.
Caro Blasi mi aiuti lei che da politico navigato ricorderà sicuramente meglio di me: quanti politici nel nostro recente passato hanno deciso di fare un passo simile? Non credo sia molto complicato rispondere…
La inviterei pertanto, qualora voglia comunque restare ancorato al suo “ostracismo politico”, almeno a evitare facili ed ingannevoli oltre che inutili proselitismi contro l’azione meritoria del “soldato” Galati.