Antonio Antonaci con Galatina Altra all'ex-Mercato Boario

Antonio Antonaci con Galatina Altra all'ex-Mercato Boario

Il comunicato stampa che segue è stato redatto da Francesco Rella (Responsabile Ufficio Stampa Comitato Elettorale per Antonio Antonaci Sindaco). La sua pubblicazione integrale non sottintende una condivisione da parte di galatina.it.
Vivace e ricco di spunti. Tale è risultato il primo confronto fra i cittadini ed il candidato sindaco di “Progetto per Galatina” Antonio Antonaci di domenica 27 marzo. Scenario dell’incontro, che ha registrato una cospicua partecipazione di persone, l’area dell’Ex Mercato Boario in via Ascoli Piceno, alle spalle di Ponte San Giovanni, conosciuto da tutti con il nomignolo di “Picaleo”.
Premessa affidata a Tommaso Largo e Raffaella De Pascalis di “Galatina altra”, forza da sempre orientata a fornire nuova linfa alle periferie galatinesi. In particolare, da oltre un decennio, Galatina Altra ha messo a fuoco le importanti problematiche che non consentono alla zona un meritato salto di qualità. Area poco salubre, dovuta ad un impianto di sollevamento dei reflui urbani probabilmente da rivedere, una viabilità che la taglia fuori dal resto della città, l’assenza di un polmone verde attrezzato che possa rilanciare l’area stessa, rendendola fruibile anche alle esigenze dei più piccoli.
La parola è passata poi ad alcuni residenti della zona che, con garbo e fermezza, hanno evidenziato criticità e conseguenziali disagi per i residenti di una zona priva di una serie di servizi.
“Ci incontriamo oggi – ha detto il candidato sindaco Antonaci - in un’area ignorata ed abbandonata dagli amministratori e che merita invece un recupero ed una riqualificazione. Periferia è mancanza di servizi, periferia è esclusione. Una situazione che l’intera città Galatina patisce, per esempio, in ambito socio culturale o sanitario, rispetto ad altri centri della provincia. Gli edifici abitativi in questo quartiere sono molto graziosi e ben tenuti ed è paradossale che case così belle si trovino in un ambiente urbano assolutamente non curato. Non deve più esistere “la periferia”, con tutto il significato dispregiativo che si tende ad attribuire a tale termine, bensì “aree residenziali” pregevoli e stimabili e corredate di spazi vitali comuni attrezzati e rinnovati nei servizi”.