“A cinque anni dalla sua scomparsa sarebbe bello, quasi doveroso, scolpire su quel marmo bianco il nome di Andrea Ascalone, omaggio alla difesa di tre secoli di tradizione, che molto sta dando alla nostra città e alla sua cultura e che, meglio di ogni altra, interpreta la dedizione al lavoro delle donne e degli uomini di questa terra e rappresenta un inno alla coerenza, che spesso chiede enorme sacrificio. E siamo sicuri che di tanto, sarebbe fiero anche l’onorevole Beniamino De Maria”.
Ci siamo lasciati così l’undici agosto 2020. Esattamente un anno fa, veniva suggerito a chi amministra Galatina, di assegnare ad Andrea Ascalone, pasticciere, “artigiano di cultura”, il Premio Beniamino De Maria 2020.
È passato un anno e il Sindaco della Città di Galatina, preso dai tanti annosi problemi da risolvere - possiamo solo immaginare quali - pare che non sia riuscito a trovare il tempo per tentare di dare un parere sulla proposta, per altro condivisa da quasi tutti i cittadini galatinesi, di conseguenza non ha pensato di costituire la commissione deputata a valutare la proposta. Eppure, le iniziative intraprese dall’amministrazione in questi mesi si sono mosse nella direzione di sottolineare e rivendicare l’importanza del dolce tipico, orgoglio galatinese e della sua straordinaria scuola di alta pasticceria.
“Galatina fa quadrato attorno al suo prestigioso pasticciotto, la Giunta Comunale approva l’istituzione di due marchi denominativi “Galatina Città del pasticciotto” e “Pasticciotto di Galatina”, attribuendo alla Città la paternità secolare”.
Tale iniziativa ci porta indietro, a quel lontano 1745, quando tra narrazione e leggenda, la creatura di pasta frolla e crema pasticcera prese forma, costruendo e segnando la storia della tradizione dolciaria galatinese attraverso generazioni di Ascalone.
Ora, a sei anni dalla scomparsa di Andrea, chiediamo formalmente al Sindaco di evitare distrazioni così grossolane e di adoperarsi, affinché una commissione qualificata possa al più presto decidere se il nome di Andrea Ascalone, oltre ad essere scolpito nei nostri ricordi, possa anche essere inciso sul marmo, nell’atrio del Palazzo di Città.
Sei anni senza Andrea e con le Istituzioni distratte
