Sale la temperatura del ‘’bla bla bla’’ degli schieramenti sui candidati per la prima poltrona a Palazzo Orsini: se ne contano almeno sette. Si parla molto ai tavoli dei bar, e si percepisce la mancanza della percezione del tempo e dei profondi cambiamenti, a partire da quello del clima. Manca la consapevolezza che ‘’il COVID’’ ha strappato il tessuto sociale e ha cambiato la vita della città.
Si discute del passato di Galatina e si ignora il presente in particolare non si ha consapevolezza del ruolo nuovo a cui sono chiamate le città in particolare nell’utilizzo dei fondi del PNRR. Manca una visione infatti a partire dalla scuola. Le scuole della nostra città sono vecchie di anni e quindi non rispondono più ai nuovi modi di fare e vivere la scuola dei nati digitali.
La salute è il tema che il COVID ha fatto emergere mettendo in evidenza i limiti e la mancanza della medicina nel territorio e in particolare dei servizi alla persona.
Rispetto poi alla transazione ecologica e verde manca una visione di una città smart in grado di essere pronta per accogliere un turismo culturale esigente e preparato.
Il problema ancora più grave è quello della mobilità e dei servizi di parcheggio. La nostra città infatti non ha ancora un’area di parcheggio per i pullman turistici. Nel frattempo però abbiamo cambiato la pubblicità della città di Galatina: da Galatina città d’arte a Galatina città del pasticciotto. Non è poco, abbiamo difeso la memoria e l’arte della pasticceria ma non basta perché ci vuole molto di più’. Ci vogliono infatti il coraggio e la visione di utilizzare le nuove opportunità ed essere in un mondo della mobilità globale.
Il mio invito rivolto a tutti, politici e forze sociali, è disinteressato e vuole essere semplicemente una voce responsabile per fare quello che a Galatina serve per recuperare il tempo perso.
Coraggio e visione per immaginare la Galatina del futuro
