Caro Enzo

Caro Enzo, mai avrei voluto scrivere questo articolo. Lo faccio con le lacrime agli occhi e il dolore nel cuore per renderti l’omaggio che, in tutta la tua vita, hai dimostrato di meritarti da parte di chiunque abbia avuto la fortuna di entrare in contatto con te.
Ci siamo conosciuti quarant’anni fa. Eravamo due comunisti (tu ed Apollonio) e un radicale e il nostro chiamarci “compagni” non era un vezzo ma una realtà. Cominciammo a spezzare il pane insieme (per lo più erano frise) e alle nostre discussioni partecipava anche Gino che ci lasciò troppo presto.
“Il personale è politico”, amavi ripetere e riuscivi a trasformare in lotta politica, in un obbiettivo da raggiungere per la nostra città e per il mondo qualunque fatto ti accadesse. Hai avuto la capacità di porre sempre una grande attenzione alle persone. Con te si confidava chiunque avesse un problema personale che, in realtà, era collettivo anche se sommerso.
La tua evangelica attenzione per gli ultimi era ammirata ed apprezzata da credenti ed atei, da comunisti e cattolici.
Ci hai lasciati in quel Reparto Infettivi del nostro Ospedale che, nel dicembre 1991, contribuisti a far aprire con una catena umana guidata dall’arcivescovo di Otranto, che partì da piazza Alighieri per arrivare fino al ‘Santa Caterina Novella’ e chiedere con forza, ai politici di allora, che la Palazzina De Maria, completata ma chiusa, venisse utilizzata e che gli ammalati non fossero più ricoverati in un deposito seminterrato.
I primi albanesi sbarcati ad Otranto ricordano ancora quando riuscisti a mettere insieme alcune associazioni, il Comune di Galatina e la Parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria (scherzosamente dicevamo che eri il viceparroco ad onorem) per ospitare una ventina di loro in un appartamento in piazza.
La tua azione principale è stata sempre rivolta al problema delle persone che erano entrate nel vortice della dipendenza. Con il tuo esempio tutti sono stati costretti a guardare ai ragazzi sfortunati di allora e di oggi come a persone ammalate da aiutare e non a criminali da punire.
La tua università, amavi ricordare, era stata la strada, i basoli del centro storico. Fosti l’anima e il braccio operativo di quelle tre iniziative ancora ricordate come “Memoria storica” a partire da “Sotto l’asfalto le nostre radici”. Allora passasti di casa in casa a chiedere alle mamme che conoscevi personalmente di preparare pittule, panzarotti, purpette, legumi e ogni ‘povero’ ben di Dio da offrire ai visitatori del nostro centro antico reso 'leggibile' dai cartelloni che illustravano i palazzi (redatti da Vincenza e preparati, tutti insieme, in un’improvvisata serigrafia nello studio dell'architetto Giuseppe).
La tua cultura era tale che riuscivi a farti comprendere da tutti: dall'operaio della cementeria in cui lavoravi, fino ai vertici della multinazionale per la quale indirettamente prestavi la tua opera.
Ricordare tutto quello che hai ideato e contribuito a realizzare per Galatina sarebbe lungo ma non si può non parlare della Tangenziale-est, capolavoro politico nato dalla disgraziata scomparsa di Gino, che tu, comunista, riuscisti a compiere insieme a Luigino e Lorenzo, presidente democristiano della provincia di Lecce.
Sei stato consigliere comunale ed assessore e ti sei battuto per l’Ospedale (ricordi le lunghissime telefonate a Piero?). Pochi possono dire di avere fatto altrettanto.
La tua ultima battaglia è partita proprio qualche giorno fa dal letto in cui giacevi sofferente: ottenere un’ambulanza nuova con la quale trasferire gli ammalati. “Non per me ma per tutti”, sono state le ultime parole che mi hai rivolto.
Con te, caro Enzo, se ne va un galatinese che ha amato tanto e fino all’ultimo la sua città. A noi non resta che asciugarci le lacrime e seguire il tuo esempio. Non ti dimenticheremo!

Alle carissime Elvira, Sara, Lorenza e Margherita e ad al caro Antonio un grande abbraccio.

Enzo Del Coco è scomparso, all'età di 63 anni, all'alba di questa mattina, 31 marzo 2024, Pasqua di Resurrezione.
La sua salma verrà trasferita domani, 1 aprile 2024, alle ore 11 nella Basilica di Santa Caterina d'Alessandria. Il rito religioso avrà inizio alle ore 11:30.