Abbattuta nella notte la quercia vallonea

La pericolosa operazione attuata dal servizio boschivo con l'uso di due ruspe. Il vicesindaco convoca una conferenza stampa per spiegarne i motivi

Abbattuta nella notte la quercia vallonea

Le ruspe sono arrivate la notte scorsa. Per riuscire a sradicarla i due grossi mezzi da cava hanno dovuto agire alla massima potenza. Prima gli uomini del servizio boschivo,  servendosi di un’autogrù ed una piattaforma semovente, hanno tagliato i rami più alti dell’albero che, per tanti mesi, è stato al centro di attenzioni e polemiche, poi i due bisonti della terra l’hanno letteralmente sollevato lasciando al suo posto una fossa di circa cinque metri di diametro.
A ridurre in pezzi trasportabili il tronco della quercia vallonea di San Sebastiano ci hanno pensato cinque motoseghe. Per portare via tutto il legno prodotto ci sono voluti due tir. Tutte le operazioni sono state condotte in gran fretta perché dovevano concludersi alle prime luci dell’alba.
L’obiettivo era quello di farla sparire prima che il comitato di difesa dell’ottuagenaria quercia se ne accorgesse e facesse partire una nuova campagna di stampa.
Perfettamente coordinati dal caposquadra  i dieci addetti della ditta specializzata hanno portato a termine l’impresa in meno di sei ore.
“La decisione di abbattere la quercia –spiega  l’agronomo responsabile- non è derivata, come qualcuno aveva ipotizzato nei mesi scorsi, dalla necessità di fare spazio alla tangenziale ovest ma dal fatto che il vecchio albero è stato colpito da un particolare tipo di xylella fastidiosa che sta attaccando anche le querce”. Quella di San Sebastiano a Galatina sembra sia la prima vittima.
Il vicesindaco, informato nella notte, ha convocato una conferenza stampa alle ore 11:30 di oggi a Palazzo Orsini.