Insegnanti a scuola di Coding

Insegnanti a scuola di Coding

Un corso di aggiornamento di Coding in giugno: che barba! Gli insegnanti non vedono l’utilità di un corso di aggiornamento in questo periodo dell’anno, il caldo afoso rallenta la concentrazione e, poi, non si può spendere immediatamente e durante l’estate si dimentica, le insegnanti hanno bisogno di staccare la spina, di resettare la mente oltre ai loro pc.
Imparare, quasi per gioco, i rudimenti del linguaggio informatico! Che idea singolare! Si decide di frequentare il corso nonostante tutto, l’entusiasmo è scarso, ma bisogna aggiornarsi, tenersi al passo coi tempi.
Succede poi che il corso in questione nel Polo 1 di Galatina è tenuto da Piero Gallo che sa come motivare i docenti. Ci rassicura dicendo che faremo quello che abbiamo sempre fatto, ma con altri strumenti, che lavoriamo bene e apprendiamo in fretta. Ecco un esperto che ha compreso quanto sia importante per un docente (non solo per gli alunni), sentirsi all’altezza della situazione, essere considerato un docente preparato e didatticamente competente.
Comprendiamo così, poco alla volta, che fare Coding, termine inglese per programmazione, si fonde con i più moderni principi didattici, con tecniche di formazione basate sull'idea che imparare può e dovrebbe essere divertente, piacevole, stimolante.
Il coding non è solo roba da ingegneri: per molti esperti è una materia sempre più necessaria per chi è nato in questo millennio, al pari dell’inglese. Imparare a programmare apre la mente, si impara giocando, partendo dalle istruzioni per mettere in sequenza blocchi di mattoncini: avanti, dietro, su, giù. Ogni blocco è un'azione più o meno complessa e più le difficoltà aumentano, più ci si avvicina al codice informatico che anima le applicazioni e i software che siamo abituati a usare.
Il coding è un salto di qualità che introduce al pensiero computazionale, che aiuta a realizzare un'idea o risolvere un problema facendo leva sulla creatività e sugli strumenti giusti.
L’Istituto Comprensivo Polo 1, nell’ambito del Piano Nazionale “ Programma il Futuro”, nel corso dell’anno scolastico 2016/17, ha investito risorse ed energie nello sviluppo del pensiero computazionale dei suoi alunni attraverso lo svolgimento di vari livelli del corso on-line di Coding.
Gli alunni della classe IC, delle classi II e III e della classe IVD e VB  hanno svolto le lezioni previste dal Coding nei diversi livelli del corso,  portandolo a conclusione e meritandosi  l’attestato con la certificazione del MIUR.
Dall’anno prossimo, nella nostra scuola, assicura la nostra dirigente, Anna Antonica, si proseguirà con la sperimentazione del Coding grazie all'entusiasmo e alla caparbietà degli insegnanti che ci credono, che non sono solo insegnanti di informatica e matematica: l’approccio sarà multidisciplinare, tutte le discipline si prestano a fare coding.
Gli alunni saranno messi nelle condizioni di scoprire "cosa c'è dentro il computer, lo smartphone, il tablet, la console per i videogiochi " e di comprendere che in ognuno di essi c'è un microprocessore da programmare e animare, che essi sono la macchina e noi la mente. Si stimoleranno i bambini a interagire e collaborare tra loro, a ragionare in modo sistematico, a pensare in modo creativo e a partecipare in prima persona all'elaborazione.
Non è fruizione dello strumento tecnologico, quando i bambini si avvicinano al coding diventano soggetti attivi della tecnologia, produttori di tecnologia. In breve tempo si può creare un piccolo videogioco, funzionante e magari sempre più difficile “altrimenti ci si annoia”.
Allora, a settembre, la prima tappa sarà il coding unplugged, cioè carta, penna e lavagna tradizionale, per prendere confidenza con il linguaggio. Si insegnerà a “ragionare" perché il pensiero computazionale si basa sulla riflessione: si proporrà agli alunni un problema autentico da risolvere e assimileranno concetti complessi come gli algoritmi e i diagrammi di flusso.
Poi si passerà al software open source Scratch che permette di programmare storie interattive, animazioni, arte, musica, di sperimentare insieme tutto il ciclo della programmazione, dall'analisi del problema all'individuazione delle possibili soluzioni.
Con Scratch si programma grazie a blocchi grafici di costruzione creati per adattarsi l'un l'altro solo se inseriti correttamente, per evitare inesattezze di sintassi, proprio come i mattoncini Lego che si incastrano tra loro per costruire gli oggetti che la fantasia suggerisce.
O forse sarà meglio proseguire ancora un po' con le lezioni tradizionali che possono essere svolte senza la disponibilità di un calcolatore.  Di certo bisognerà programmare l’ora del coding, ma come, quando, dove.
Il corso di aggiornamento di coding, tra i banchi di scuola di un giugno dall’aria pesante, ha dato i sui frutti, ha suscitato motivazione ed interesse al nuovo, ha smosso cuori e menti di docenti che, ripresa la scuola, a settembre, sapranno dare al coding il posto che gli spetta nel curricolo di ogni ordine di scuola del nostro Istituto.