"Giovani e con tanti studi alle spalle non riusciamo a sorridere"

Avremo un futuro a Galatina? Qualcuno ci spiega le scelte sullo Iat e il compostaggio? La parola a tre assessori

"Giovani e con tanti studi alle spalle non riusciamo a sorridere"

Gentile direttore, siamo due giovani ragazze di Galatina, una neolaureata in storia dell'arte e l'altra laureanda in biologia (ho sostenuto l'ultimo esame proprio qualche giorno fa prima della discussione, a settembre, della tesi sull'utilizzo del compost in agricoltura come alternativa ai fertilizzanti chimici). Durante gli studi abbiamo sempre cercato un lavoro, per non pesare troppo sui nostri genitori, presentando moltissimi curriculum vitae ad agenzie, studi professionali e cooperative agricole, ma ci hanno sempre risposto, nei colloqui, che non avevamo l'esperienza per essere assunte.
Eppure si trattava di contratti a termine, di pochi mesi e senza grosse responsabilità. Per noi era possibile solo il tirocinio gratuito. Poi qualche settimana fa, parlando tra amici siamo venute a conoscenza che un'associazione culturale ha ricevuto gratuitamente lo spazio dello IAT per le visite guidate e che ha realizzato dei corsi di formazione alle famiglie che hanno aderito al compostaggio domestico.
Vorremmo conoscere quali sono le conoscenze, esperienze e professionalità messe in campo dall'associazione che giustificano simili incarichi, trattandosi di servizi che richiedono particolari esperienze e studi, "conoscenza di almeno una lingua straniera, conoscenza del territorio, buona capacità di gestione dei flussi turistici, una rete attiva di contatti con le varie strutture turistiche locali e regionali, conoscenza della gestione dei rifiuti ed esperienza pluriennale” nei settori (come ci siamo più volte sentite dire nei colloqui) se si vuole fornire un servizio di qualità.
La pubblicazione dei cv delle persone coinvolte e dei formatori ci farebbe stare tutti più sereni.
Con particolare riferimento allo IAT, ci piacerebbe conoscere quali sono i servizi prodotti fino ad oggi. Inoltre è possibile dare gratuitamente una struttura pubblica importantissima per la promozione del territorio? E se si, sulla base di quali criteri si è scelta un'associazione piuttosto che un'altra, una persona piuttosto che un'altra?
Si doveva fare un bando pubblico e scegliere in base alla professionalità, agli studi e all'esperienza? Bisogna raggiungere degli obiettivi nel periodo di concessione gratuita e se si quali? E chi è stato il docente del corso sul compost costato 600 euro? (I corsi P.O.N. delle scuole pagano € 60 l'ora ma richiedono elevata esperienza e la laurea, ed è uno dei motivi per i quali non siamo mai riuscite a partecipare nonostante le tante offerte di lavoro lette su Pugliaimpiego).
Sono domande alle quali desidereremmo ricevere risposta, non per fare una polemica ma solo per conoscere quale futuro aspetta noi giovani, se in questa città o se è meglio migrare verso nuovi orizzonti.
Non sappiamo chi dovrebbe rispondere per il Comune, non conosciamo la struttura di un ente pubblico, speriamo solo che qualcuno legga la nostra lettera e dia una risposta alle tante domande, perchè la tristezza è tanta, ed il futuro sempre più nero. Siamo in estate, e nonostante questo, non riusciamo a sorridere e a stare spensierate.
Grazie direttore.
Rosaria (iaia per gli amici) e Giulia

Gentili Rosaria e Giulia, la vostra lettera merita una risposta da almeno tre assessori Andrea Coccioli, delegato alle politiche per i giovani, Alberto Russi, responsabile del turismo, e Roberta Forte, assessore all'ecologia. Ospiteremo volentieri i loro interventi. (d.v.)