"Ragazzi non giocate con la vostra vita!"

L'esortazione di Silvana Melli dopo il pericoloso tuffo dagli scogli di un 21enne salvato dai chirurghi del Fazzi

"Ragazzi non giocate con la vostra vita!"

“Cari ragazzi, non giocate con la vostra vita!”. Bisogna conoscere e stare alla giusta distanza da comportamenti a rischio, sostanze e giochi pericolosi, insidie che si nascondono ovunque. “Gli episodi degli ultimi giorni – riflette il direttore generale della Asl Lecce, Silvana Melli – mi hanno fatto meditare profondamente sui giovani, che rappresentano la ricchezza della nostra società e sul ruolo cruciale che è affidato alle agenzie educative: la famiglia, la scuola, le aggregazioni sociali più ampie, ma anche in un certo senso l’azienda sanitaria quando è chiamata a promuovere la salute e a prevenire “patologie sociali”. Abbiamo il dovere di aprire una riflessione seria, di spalancare gli occhi su certi comportamenti pericolosi che possono provocare conseguenze anche irreparabili”.
Sul banco degli imputati il caso recente del gravissimo infortunio capitato ad un 21enne tuffatosi da una scogliera alta decine di metri: operato d’urgenza alla colonna vertebrale dai neurochirurghi del “Vito Fazzi”, probabilmente se la caverà, ma ha corso un serissimo rischio. “Un piccolo “miracolo” della chirurgia – spiega Melli – perché l’operazione ha evitato il peggio”. Ma desta preoccupazione anche il sospetto episodio di “Blue Whale” che ha coinvolto un minorenne in un comune della Puglia.
“Nel villaggio globale – dice Melli – certi fatti possono capitare in ogni casa, non sono lontani echi del “mondo virtuale”, anche se con questo hanno talvolta a che fare, ma sono vita reale, un malessere che spesso ci sfiora e, alle volte, ci coglie in pieno. Ragionarne nelle Istituzioni e, soprattutto, parlarne con i diretti interessati, genitori e figli, può servire a svelare temi delicati e affrontare comportamenti che, altrimenti, possono apparire incomprensibili”.
Un fronte ampio, su cui la ASL è impegnata direttamente con il Dipartimento di Salute Mentale e il Dipartimento Dipendenze Patologiche e con diversi servizi e consultori specifici. “Dobbiamo contrastare - ricorda Melli -  problemi vecchi e noti come l’alcool e le droghe, che però si ripresentano anche sotto forme nuove, ad esempio le sostanze sintetiche a basso costo e ad alto danno. Problemi ad impatto sociale ed economico, dal bullismo alle ludopatie. E insidie nuove e meno note, come la dipendenza da internet, il fenomeno degli Hikikomori, i cosiddetti “ritirati sociali” e ora il rito assurdo della “balena blu”, che può comportare atti di autolesionismo e persino propositi suicidari. Di fronte a tutto ciò – sottolinea il dg – non possiamo voltarci dall’altra parte e pensare che si tratti di roba “esotica” che non ci riguarda, di “mode passeggere” che si dissolvono in tempeste adolescenziali o nella difficoltà d’essere genitori. E’ necessario, invece, conoscere che cosa si agita in questa zona oscura, analizzare i fenomeni, scrollare via l’indifferenza, avere (e trasmettere) consapevolezza dei rischi che corrono i nostri giovani e prendere le opportune contromisure. Da istituzioni impegnate in Sanità e da genitori attenti non possiamo, e non dobbiamo, permetterci di scoprire l’importanza della vita dei nostri giovani solo quando è troppo tardi e qualcuno di loro l’ha già persa”.
Monito, riflessione e allo stesso tempo azione: “La nostra ASL sta lavorando per lanciare una campagna informativa nelle scuole su questi problemi delicati che, in maniera trasversale, hanno in comune un elemento: il valore della vita svilito sino ad essere trasformato nella posta di un “gioco” in cui, però, perdono tutti. Non solo i giovani e le famiglie chiuse nel bozzolo dell’isolamento, ma la società e le istituzioni che, talvolta, non riescono ad offrire risposte adeguate. A questo silenzio – conclude il direttore generale Melli - proprio non vogliamo rassegnarci”.