“I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”

“I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”

“I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato” (Keith Haring). Vogliamo partire da questa citazione di uno dei padri della street art, le cui opere e personaggi dallo stile inconfondibile sono diventati un’icona degli anni Ottanta, per raccontarvi la nostra mattinata di scuola. Questa parola deriva dal greco skholé e inizialmente indicava l’occupare piacevolmente il tempo libero, per poi passare a significare la lezione e il luogo in cui questa veniva tenuta.
L'11 dicembre abbiamo occupato piacevolmente e in maniera costruttiva il tempo, la nostra lezione si è tenuta presso la galleria d’arte A100 Gallery di Galatina, dove abbiamo vissuto una particolare ed entusiasmante esperienza e riflettuto sul fatto che i bambini, in generale le nuove generazioni, hanno il dovere di ricordare e farsi testimoni di ciò che molti hanno dimenticato.
Ma veniamo alla cronaca: all’orario consueto non ci siamo ritrovati in classe, ma nella galleria; davanti ai nostri occhi si sono aperti quattro sezioni di fogli bianchi delle dimensioni di un’intera parete, sul bianco spiccavano linee di un nero intenso che delimitavano i contorni di uno strano e apparentemente confuso disegno. Le nostre espressioni interrogative e incuriosite si sono trasformate in sorrisi entusiasti quando la responsabile della galleria, Sig. ra Nunzia Perrone, ci ha spiegato che si trattava di un disegno dell’artista Keith Haring e che a noi spettava il compito di colorarlo. Il disegno raffigura L’albero della vita, lo abbiamo colorato insieme di giallo, verde e fuxia; ci siamo sentiti una vera squadra che stava creando qualcosa di davvero speciale. Mentre noi coloravamo, un altro gruppo si occupava di installare una piccola mostra fotografica, risultato delle nostre foto ad alberi d’ulivo colpiti dalla Xylella. Sì, proprio la terribile catastrofe ambientale che affligge il nostro territorio e che ha colpito il simbolo e il cuore della bella Puglia. Il nostro progetto, Tessitori di Radici, è partito da ricerche e approfondimenti sul tema che ha rappresentato il punto di partenza, ma anche di incontro tra i linguaggi dell’arte contemporanea e la trasformazione del nostro paesaggio, attraverso lo sguardo di noi giovani. Una volta terminata la fase di pittura, siamo passati all’installazione dell’opera: un vero murales delle dimensioni di un’ampia parete, coloratissimo. A quel punto i nostri docenti ci hanno inviato a fermarci un attimo ad osservare le immagini intorno a noi e ad esprimere personali emozioni, stati d’animo e riflessioni. Ai nostri occhi le foto di morte della natura installate si ponevano in netto contrasto con quell’enorme albero della vita, UN INNO ALLA VITA, lo abbiamo subito definito così. Il verde del tronco e dei rami lo abbiamo letto come simbolo di speranza, di vita che rinasce; il fuxia dello sfondo è l’armonia collante dell’agire, la passione di credere e combattere per i propri ideali; il giallo è il colore della positività, del calore, della vita.
“I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”: siamo anche noi quei bambini, pronti alla speranza, all’armonia, alla positività. Non esseri abbrutiti dai social, ma giovani capaci di testimoniare e ricordare che insieme si può sconfiggere la catastrofe ambientale, non solo del nostro territorio, ma del globo intero. Desideriamo ringraziare per l’esperienza i responsabili e collaboratori della galleria A100 Gallery, la nostra Dirigente scolastica, tutti i nostri docenti. Siamo felici di frequentare una scuola dinamica, moderna, in cui tradizione e innovazione didattica si coniugano per far germogliare in noi radici forti che ci renderanno capaci di raggiungere le cime più alte del nostro albero della vita.
Gli alunni della II B
Scuola Secondaria di I grado “Giovanni XXIII”, Polo 3 - Galatina