"Domandiamo al Risorto di trasformare la guerra in pace"

La prima messa di Pasqua di Papa Francesco

Alle 10:15 di questa mattina, Domenica di Pasqua, Papa Francesco ha celebrato in Piazza San Pietro la solenne Messa della Risurrezione del Signore. Alla celebrazione, che ha avuto inizio con il rito del "Resurrexit" - la venerazione dell'icona del Risorto, posta accanto all'altare papale - hanno partecipato fedeli romani e pellegrini di tutto il mondo. Il Papa non ha tenuto l'omelia poiché dopo la Messa ha pronunciato il Messaggio pasquale ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi". È stata la prima Messa di Pasqua del nuovo Vescovo di Roma.
Piazza San Pietro era adornata da una splendida decorazione floreale. Più di 40.000 fiori, donati dai coltivatori olandesi, hanno trasformato il sagrato della Basilica in un magnifico giardino, in cui spiccavano i narcisi gialli e i lilium bianchi, colori della Pasqua e della bandiera pontificia, che rappresentano la purezza del sacrificio di Gesù e la gloria della sua risurrezione, mentre i fiori di colore rosa simboleggiano la luce di Cristo risorto che disperde le tenebre.
Alle 12:00, dalla Loggia delle Benedizioni, il Vescovo di Roma Francesco si è rivolto alle centinaia di migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro e a tutti coloro che hanno seguito la Santa Messa a mezzo della radio e della televisione ed ha pronunciato il Messaggio pasquale. "La misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida" ha detto il Papa che ha pregato per la pace in Medio Oriente - "in particolare tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della concordia"-, la pace in Iraq, Siria, Mali, Nigeria, le regione orientale del Congo, la Repubblica Centroafricana e la Corea del Nord. Successivamente il Papa ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi". Di seguito pubblichiamo il testo integrale del Messaggio pasquale.

"Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buona Pasqua! Buona Pasqua!

Che grande gioia per me potervi dare questo annuncio: Cristo è risorto! Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c’è più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri… Soprattutto vorrei che giungesse a tutti i cuori, perché è lì che Dio vuole seminare questa Buona Notizia: Gesù è risorto, c’è la speranza per te, non sei più sotto il dominio del peccato, del male! Ha vinto l’amore, ha vinto la misericordia! Sempre vince la misericordia di Dio!

Anche noi, come le donne discepole di Gesù, che andarono al sepolcro e lo trovarono vuoto, possiamo domandarci che senso abbia questo avvenimento. Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. E questo può farlo l'amore di Dio.

Questo stesso amore per cui il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è andato fino in fondo nella via dell’umiltà e del dono di sé, fino agli inferi, all’abisso della separazione da Dio, questo stesso amore misericordioso ha inondato di luce il corpo morto di Gesù e lo ha trasfigurato, lo ha fatto passare nella vita eterna. Gesù non è tornato alla vita di prima, alla vita terrena, ma è entrato nella vita gloriosa di Dio e ci è entrato con la nostra umanità, ci ha aperto ad un futuro di speranza.

Ecco che cos’è la Pasqua: è l’esodo, il passaggio dell’uomo dalla schiavitù del peccato, del male alla libertà dell’amore, del bene. Perché Dio è vita, solo vita, e la sua gloria siamo noi, l’uomo vivente.

Cari fratelli e sorelle, Cristo è morto e risorto una volta per sempre e per tutti, ma la forza della Risurrezione, questo passaggio dalla schiavitù del male alla libertà del bene, deve attuarsi in ogni tempo, negli spazi concreti della nostra esistenza, nella nostra vita di ogni giorno. Quanti deserti, anche oggi, l’essere umano deve attraversare! Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui, quando manca l’amore di Dio e per il prossimo, quando manca la consapevolezza di essere custode di tutto ciò che il Creatore ci ha donato e ci dona. Ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida, può ridare vita alle ossa inaridite.

Allora, ecco l’invito che rivolgo a tutti: accogliamo la grazia della Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita; e diventiamo strumenti di questa misericordia, canali attraverso i quali Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire la giustizia e la pace.

E così domandiamo a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Sì, Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui imploriamo pace per il mondo intero.

Pace per il Medio Oriente, in particolare tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della concordia, affinché riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo. Pace in Iraq, perché cessi definitivamente ogni violenza, e, soprattutto, per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Quanto sangue è stato versato! E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?

Pace per l’Africa, ancora teatro di sanguinosi conflitti. In Mali, affinché ritrovi unità e stabilità; e in Nigeria, dove purtroppo non cessano gli attentati, che minacciano gravemente la vita di tanti innocenti, e dove non poche persone, anche bambini, sono tenuti in ostaggio da gruppi terroristici. Pace nell’est della Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica Centroafricana, dove in molti sono costretti a lasciare le proprie case e vivono ancora nella paura.

Pace in Asia, soprattutto nella Penisola coreana, perché superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione.

Pace a tutto il mondo, ancora così diviso dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo; la tratta delle persone è proprio la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo!. Pace a tutto il mondo, dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico e dallo sfruttamento iniquo delle risorse naturali! Pace a questa nostra Terra! Gesù risorto porti conforto a chi è vittima delle calamità naturali e ci renda custodi responsabili del creato.

Cari fratelli e sorelle, a tutti voi che mi ascoltate da Roma e da ogni parte del mondo, rivolgo l’invito del Salmo: «Rendete grazie al Signore perché è buono, / perché il suo amore è per sempre. / Dica Israele: / “Il suo amore è per sempre”» (Sal 117,1-2)".

Successivamente Papa Francesco, invece dei saluti nelle diverse lingue, ha pronunciato brevi parole in italiano per augurare Buona Pasqua a tutti. Di seguito riportiamo le sue parole:

"Cari fratelli e sorelle,

giunti da ogni parte del mondo in questa piazza, cuore della cristianità, e tutti voi che siete collegati attraverso i mezzi della comunicazione, rinnovo il mio augurio: Buona Pasqua! Portate nelle vostre famiglie e nei vostri paesi il messaggio di gioia, di speranza, e di pace che ogni anno, in questo giorno, si rinnova con forza. Il Signore Risorto, vincitore del peccato e della morte, sia di sostegno a tutti, specialmente ai più deboli e bisognosi. Grazie per la vostra presenza e la testimonianza della vostra fede. Un pensiero e un grazie in particolare per il dono dei bellissimi fiori che provengono dai Paesi Bassi. A tutti ripeto con affetto: Cristo Risorto guidi tutti voi e l'intera umanità su sentieri di giustizia, di amore e di pace".

Infine Papa Francesco ha impartito la benedizione "Urbi et Orbi".